Petrolio, il trio USA-Russia-Arabia verso l'intesa che fa infuriare l'Iran

L'ipotesi di un accordo a tre per riuscire ad arginare la corsa del petrolio si riaffaccia con veemenza. E cosa assai difficile da immaginare per altri campi, l'accordo è tra USA, Russia e Arabia Saudita. E' proprio vero che quando ci sono gli interessi economici in ballo, tutti diventano più mansueti.

L'asse a tre sul petrolio

petrolioRiguardo il mercato del petrolio l'intesa tra Mosca e Riad è cosa nota e abbastanza consolidata. Le due potenze petrolifere hanno formato un asse che scavalca persino le prerogative dell’Opec. Meno scontato era che a quest'asse si affiancasse anche Washington. Ma lo scopo richiede lo sforzo: bisogna impedire che ci sia un eccessivo rincaro dei prezzi del barile, cosa praticamente certa tenuto conto delle imminenti sanzioni americane all'Iran, che entreranno in vigore tra un mese e mezzo.

 

Queste misure abbatteranno drasticamente le immissioni di greggio iraniano sul mercato, ma secondo il segretario Usa all’Energia Richard Perry la cooperazione fra USA, Russia e Arabia potrà compensare nel giro di 18 mesi la riduzione della fornitura di petrolio di Teheran. Del resto parliamo dei tre maggiori produttori di greggio al mondo, che messi assieme controllano il 33% dell'offerta totale. Il punto però è un altro: le aziende americane operano in totale autonomia e in un’ottica di profitto, non sono aziende di Stato, per cui nessuno garantisce che faranno quel che vuole Washington. A meno che non siano incentivate a dovere...

 

Di sicuro la cosa importante è che gli USA sono riusciti a ottenere l'impegno di Russia e Arabia a coprire la produzione iraniana, e sono pure stati in grado di dettare l’agenda dell’Opec. Domenica prossima infatti, ci sarà la prossima riunione del Comitato di monitoraggio sui tagli produttivi. Saranno tantissimi i partecipanti coinvolti, e si discuterà di come ripartire l’aumento di produzione da un milione di barili al giorno che l’Organizzazione e i suoi alleati avevano deliberato al vertice dello scorso giugno a Vienna. Ci sarà anche l'Iran, che a giugno scorso si era battuto proprio contro i tagli, che più volte ha accusato chi si è approfittando delle sue difficoltà per espandere le proprie quote di mercato (in primis l’Arabia Saudita) e che ha accusato Russia ed Emirati arabi di aver trasformato l’Opec in uno strumento degli Usa.