Sterlina sulle montagne russe tra dati macro e Brexit

Torna a farsi sentire forte la pressione della Brexit sulla sterlina. I negoziati per l'uscita del Regno Unito dalla UE hanno subito una brusca battuta d'arresto, e i mercati hanno immediatamente penalizzato la valuta britannica, che però oggi è tornata a respirare grazie ai dati molto positivi sule vendite al dettaglio.

L'altalena della sterlina

sterlinaIl quadro macro e politico ha sballottato la sterlina nelle ultime 24 ore. Ieri mattina sono stati resi noti i dati macro sull'inflazione, che hanno sorpreso in positivo gli analisti. C'è stata una crescita al +2,7% su base annua, ovvero il massimo da 6 mesi, quando i mercati si aspettavano un più moderato 2,4% tendenziale. Dopo questo report la valuta britannica era salita fino al massimo di otto settimane contro il dollaro oltre quota 1.32. Il motivo è che dati macro così brillanti significano maggiori probabilità che la Banca d'Inghilterra possa proseguire verso una politica più restrittiva.

 

La festa però è durata poco, visto che da Salisburgo - dove erano in corso i negoziati per la Brexit - non sono arrivate buone notizie. Il presidente della Commissione europea Junker ha parlato di lontananza tra le parti, concetto ribadito anche dal primo ministro irlandese Leo Varadkar. Il tema caldo del confine irlandese continua quindi a dividere Bruxelles e Londra. La divisa britannica ha subito accusato il colpo, precipitando contro il dollaro verso 1.315 (si osservi l'andamento dell'accumulation distribution forex trading).

 

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Oggi però c'è un nuovo capitolo da registrare. Le vendite al dettaglio hanno sorpreso le attese ad agosto, segnando su base mensile +0,3% che si allontana dal -0,1% previsto e dallo 0,9% precedente. Su base annua la crescita arriva al 3,3% contro il 2,3% che era stato previsto. Anche le vendite al dettaglio principali sono andate meglio del previsto, dando una bella spinta alla valuta britannica che sale di nuovo oltre quota 1.32 contro il dollaro.