Si è chiusa male la settimana dello yen giapponese, che ha toccato i minimi di 9 mesi rispetto al dollaro. Da una parte il biglietto verde è stato spinto da fattori che tra poco vedremo, dall'altra i dati macro nipponici non sono stati affatto brillanti.
La settimana di dollaro e yen
Andiamo per ordine. I dati usciti dagli
USA hanno rafforzato le opinioni ottimistiche sull'economia a stelle e strisce, sostenendo la convinzione che la Federal Reserve continuerà ad aumentare i tassi nel prossimo
anno. Come possiamo vedere sul calendario economico di Plus500, il prodotto interno lordo è cresciuto del 4,2% nel secondo trimestre, il più veloce in quasi quattro anni (qui è spiegato
come funziona plus500 web trader). I beni durevoli sono saliti del
4,5% ad agosto, rimbalzando da un calo dell'1,2% rivisto il mese precedente. L'indice ha guadagnato quasi lo 0,8% questa settimana.
In Giappone invece la produzione industriale ha segnato in agosto un modesto rimbalzo a causa dei disastri naturali. L’incremento è stato appena dello 0,7% su mese dopo il -0,2% di luglio, a fronte di attese per un +1,5%. Scende il tasso di disoccupazione al 2,4% in agosto dal 2,5% del mese precedente, mentre il rapporto tra posti di lavoro disponibili e richieste rimane stabile a 1,63, il livello più alto da gennaio 1974. L'inflazione di settembre nell’area di Tokyo si è attestata all’1,0% tendenziale (esclusa la componente cibi freschi), leggermente sopra le attese ma sempre ben al di sotto del target del 2% della banca centrale giapponese.
Suggerimento: prima di fare investimenti sulle valute, studiate bene come e quale broker scegliere come migliore.
Come detto, sul fronte valutario non è andata bene allo Yen giapponese. Il cross con il dollaro (Usd-Jpy) è scambiato a 113,50 yen dopo aver guadagnato circa lo 0,6% durante la notte a 113,64, il più alto da dicembre 2017.Complessivamente questa settimana il dollaro si è apprezzato circa di un punto percentuale. Nell'ultimo semestre invece la coppia ha guadagnato quasi il 7%.