Banca Carige, il Governo prova il salvataggio con un decreto

Un consiglio dei ministri straordinario ha varato nella serata di ieri il decreto legge che salverà banca Carige («tutela del risparmio nel settore creditizio»). S'è trattato di un CdM lampo, durato appena qualche decina di minuti e con un solo ordine del giorno.

Il salvataggio di banca Carige

banca carigeL'intervento è stato innescato dagli "esiti del recente esercizio di stress cui è stata sottoposta" fino ai primi di novembre (il cui esito verrà comunicato entro fine mese, ma è già noto alle Autorità). Il decreto approvato mira soprattutto a preservare la liquidità dell’istituto. Il modello di salvataggio adottato è un ibrido rispetto a quelli di MPS e delle banche venete, adottati nel 2017. Il Tesoro garantirà le nuove emissioni obbligazionarie di Carige ma anche i finanziamenti erogati discrezionalmente dalla Banca d’Italia alla banca ligure. Per questo è stata prevista la possibilità di accedere - attraverso una richiesta specifica - a una ricapitalizzazione pubblica a scopo precauzionale.

I recenti problemi di Carige

Questa misura servirà a preservare il rispetto di tutti gli indici di patrimonializzazione, anche se dovessero verificarsi scenari (comunque ipotetici) di particolare severità, e tutelare in questo modo clientela e risparmiatori. Ricordiamo che di recente Banca Carige è stata posta sotto amministrazione straordinaria da parte della BCE (che ha nominato tre commissari straordinari), dopo la decadenza del CdA in seguito alle dimissioni di numerosi consiglieri, tra cui anche il presidente Pietro Modiano e l’amministratore delegato Fabio Innocenzi.

 

Il provvedimento del Governo italiano si pone così in linea di continuità con quello adottato dall'istituto centrale europea. L'obiettivo infatti è di consentire ai Commissari BCE di assumere le iniziative utili a preservare la stabilità e la coerenza del governo della società, completare il rafforzamento patrimoniale dell'Istituto già avviato con l'intervento del Fondo Interbancario dei Depositi, proseguire nella riduzione dei crediti deteriorati e perseguire un'operazione di aggregazione.

 

Ricordiamo che 400 milioni di ricapitalizzazione erano già in cantiere, ma l'assemblea del 22 dicembre 2017 non ha approvato l'aumento per l'astensione della Malacalza Investimenti, primo socio con il 27,5%.