FOMC diviso sui tassi di interesse, mercato incerti dopo i verbali

Uno degli appuntamenti clou della settimana sui mercati finanziari era quello con i verbali dell'ultimo meeting del FOMC. Il Federal Open Market Committee, nella riunione di gennaio ha deciso di lasciare i tassi di interesse al 2,25-2,50%. Dai verbali emerge però una divisione interna al board.

I verbali del FOMC

fed fomcDopo aver avuto un atteggiamento fortemente da "colomba", congelando il percorso di strette monetaria in atto da diversi mesi, la FED corregge un po' il tiro. Una parte dei membri del FOMC infatti ritiene necessaria una nuova stretta sui tassi di interesse quest'anno, nel caso in cui l'economia dovesse marciare in linea con le attese. Un'altra parte dei consiglieri invece è più prudente e incerto sulle azioni da intraprendere. Vero è però che "quasi tutti i partecipanti" si schierano a favore di una nuova riduzione del bilancio durante l'esercizio di quest'anno. Misura che nella sostanza ha gli stessi effetti restrittivi di un rialzo del costo del denaro.

 

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Lo scenario economico USA

La fotografia della situazione economica americana è positiva. Secondo il board americano c'è ancora una prolungata espansione dell'attività economica, la cui caratterizzazione è passata da "forte" a "solida". Inoltre il mercato del lavoro continua ad essere in buono stato di salute, e l'inflazione rimane vicina al target del 2%. Tutto bene quindi? Solo in parte. Gli sviluppi economici e finanziari globali potrebbero creare qualche problemino, così come la diminuzione degli stimoli legati ai tagli fiscali dello scorso anno. Per questi motivi il Pil potrebbe avere un passo meno rapido nel 2019.

 

Il clima di incertezza generato dalla FED non ha impattato granché sul dollaro. La coppia EUR-USD rimane oltre quota 1,130 (con formazione di pattern homing pigeon e descending hawk), dopo che venerdì scorso aveva raggiunto i minimi in area 1,125. Tuttavia alcuni segnali poco incoraggianti giunti in mattinata dall'Eurozona (PMI sceso in zona contrazione, ovvero sotto 50), hanno rimesso in marca verso il basso la coppia di valute.