Criptovalute, la rivoluzione partirà in Svizzera col TicinoCoin

Il mondo delle criptovalute ha trovato un terreno assai fertile in Svizzera, al punto che il canton Ticino adesso punta a crearne una propria ed ha già chiesto l'autorizzazione al Consiglio di Stato elvetico.

Il TicinoCoin e la rivoluzione delle criptovalute

criptovaluta ticinocoinDovrebbe chiamarsi TicinoCoin (TIC), e nelle intenzioni dei suoi promotori dovrebbe avere un rapporto di parità rispetto al Franco Svizzero. Inoltre dovrebbe essere garantita dalla banca centrale di Stato. Si tratterebbe quindi di una vera e propria 'stable coin', quindi a rischio nullo. Si tratta di una differenza mica da ridere rispetto alle criptovalute che siamo soliti citare, come Bitcoin. Le enormi e preoccupanti fluttuazioni delle classiche valute virtuali (osservate l'Indicatore MFI Money Flow index trading sul Bitcoin) non riguarderebbero invece il TicinoCoin.

La crypto Valley elvetica

Va ribadito che la Svizzera è un ambiente già mostratosi molto vivace nei confronti delle criptovalute. Il territorio tra Zugo e Zurigo è conosciuto come la 'Cripto Valley', perché è nato un ecosistema di diverse centinaia di startup che hanno attratto talenti e imprenditori. Ed è lì che è nato Ethereum, la seconda criptovaluta più conosciuta dopo il Bitcoin. Ma in un altro cantone, quello di Losanna, è diffuso il Leman. 

La garanzia della Banca Ticinese

Il TicinoCoin rappresenta però un progetto assai ambizioso. Infatti mira a creare una moneta complementare al franco (qui trovate le previsioni andamento franco svizzero 2019). Tra l'altro il Cantone Ticino è considerato un vero e proprio Stato nello stato, e come tutti gli altri cantoni ha una banca di sua proprietà, la BancaStato del Cantone. Sarebbe quindi la prima volta che uno Stato sovrano emette una criptovaluta attraverso il suo istituto centrale, con un controvalore fisso e garantito in una delle principali valute nazionali, il franco svizzero. Inoltre sarebbe negoziato sugli exchanger internazionali di criptovaluta. Secondo i promotori, tramite il collocamento dei TIC la BancaStato potrebbe raccogliere sottoscrizioni per decine di milioni di franchi svizzeri.

 

La cosa più importante è che oggi tutti i partiti del Parlamento ticinese sono unanimi nell'appoggiare il varo della criptovaluta TicinoCoin. A tal proposito, un'interrogazione parlamentare è pronta per essere depositata la prossima settimana, per avere il sostegno del Consiglio di Stato per realizzare una moneta locale complementare basata sulla tecnologia blockchain.