Aziende italiane quotate, mai così tante donne nei CdA

Cresce la presenza femminile nelle alte sfere dirigenziali delle aziende italiane quotate in Borsa. Quelle presenti nei consigli di amministrazione sono infatti quadruplicate rispetto al 2011, e sono giunte al massimo livello storico mai raggiunto.

I numeri delle donne nei CdA delle aziende italiane

donne managerA evidenziarlo è un rapporto della Consob riguardo alla corporate governance delle aziende italiane quotate. La presenza femminile nei Cda è arrivata al 36%, la più elevata che sia mai stata raggiunta. Nel 2011 c'erano 193 donne nei CdA, nel 2017 questo numero è più che quadruplicato, arrivando a 758. Si evidenzia quindi un grosso passo in avanti lungo il percorso che porta alla equità nei vertici delle aziende quotate. Ciò è principalmente effetto dell'applicazione della Legge Golfo-Mosca sulle quote rosa.

 

La presenza delle donne nelle stanze dei bottoni delle aziende italiane di Piazza Affari, ha avuto un effetto "ringiovanente" sugli stessi. Ma ha pure innalzato il grado medio di istruzione, visto che il 91% delle donne presenti nei board amministrativi ha una laurea. Inoltre la maggiore presenza femminile nei CdA si associa pure ad una maggiore diversificazione dei profili professionali. E invece gli effetti sul business? Statisticamente sono molto positivi, a patto che la quota rosa oscilli tra il 17 e il 20%. In questi casi infatti gli affari sono andati molto bene.

C'è tanto ancora da fare

Se la presenza delle donne nei consigli di amministrazione è cresciuta tantissimo, non si può dire altrettanto dell'avanzamento verso il ruolo di amministratore delegato. Sono infatti ancora poche le donne che riescono a raggiungere la poltrona più prestigiosa dei board. Peraltro la maggiore quota femminile all'interno dei CdA, non ha avuto un effetto a cascata positivo per le donne lavoratrici in queste aziende. L'Italia infatti rimane al 70esimo posto per quel che riguarda gli "scatti" di carriera delle donne, come ha messo in evidenza la Global Gender Gap Report, pubblicata dal World Economic Forum a fine 2018.