Gli investimenti ecosostenibili si rivelano sempre più redditizi. Lo dimostra una analisi condotta da "ETicaNews" sulle aziende quotate a Piazza Affari.
Il confronto tra investimenti tradizionali e SRI
L'analisi dai dati
L'analisi è stata condotta sui fondi che soddisfacevano almeno uno di questi due criteri: avere una policy sostenibile; avere una strategia riconducibile a uno degli elementi Esg (Environmental, social e governance), come low carbon, diversity, o renewable. Per confrontare poi l'andamento di questi fondi, il portale ha utilizzato 4 indici aggregando i fondi che riguardano le stesse asset class (azioni, obbligazioni, tematici, bilanciati-flessibili). Dopo di che ha analizzato le performance grazie alla piattaforma MoneyMate, ed ha infine messo a confronto i risultati, con i principali benchmark di mercato dal 28 febbraio 2016 al 28 febbraio 2019.
La vittoria dell'investimento sostenibile
Ebbene, gli investimenti sostenibili vincono quasi su tutti i fronti. Delle 4 asset class esaminate, gli azionari e i tematici superano di gran lunga i benchmark italiani ed europei (soltanto i mercati emergenti e globali prevalgono). Gli obbligazionari battono invece tutti i benchmark, mentre quelli bilanciati-flessibili escono sconfitti (probabilmente a causa di una forte presenza di fondi bilanciati obbligazionari, quindi meno performanti).
Se già questo sembra far capire che l'investimento tradizionale è meno appetitoso di quello sostenibile, la conferma arriva dal fattore del rischio. Qui la supremazia dell’investimento Sri è nettissima. Per ognuna delle asset class, infatti, gli indicatori di volatilità (e quindi il rischio di forti oscillazioni) è sensibilmente inferiore.