Lavoro, gli italiani sono poco soddisfatti di quello che fanno e quanto guadagnano

Prospettive di lavoro, competenze e stipendio che ci si aspetta di percepire. Ecco i tre obiettivi che una recente indagine della società di ricerca Mortar ha voluto portare alla luce, intervistando circa 10mila lavoratori (un migliaio gli italiani coinvolti). Come vedremo, da questo studio analitico emerge che le nuove generazioni non riescano a essere completamente autonome in termini economici e non siano pienamente soddisfatte del proprio lavoro.

I dati sulla percezione del lavoro

lavoroDa questa indagine sul lavoro è emerso un dato inatteso e preoccupante: l'86% degli intervistati desidera una nuova opportunità di carriera. Cambiare il proprio lavoro. Ancora più inquietante è che questa percentuale sale al 90% quando gli intervistati sono Millennials, quindi soggetti tra 24-38 anni. In pratica nove persone su dieci vogliono quindi cambiare lavoro.

 

L'indagine ha così indagato sulla percezione delle proprie competenze. E qui emerge che solo il 37% dei soggetti ritiene di possedere quelle adeguate per fare un balzo di carriera. Poco più della metà invece ritiene di averne alcune di quelle che occorrerebbero per il grande balzo, e di doversi preparare in maniera diversa per poter affrontare nuove sfide professionali. Peraltro oltre la metà dei lavoratori (specie quelli più adulti), ritiene che le mansioni di oggi siano più complesse rispetto al passato, e tale percezione aumenta in relazione alle competenze informatiche di base e dei social network.

Stipendio

Riguardo allo stipendio invece, il 37% dei professionisti ritiene che quello adeguato per condurre uno stile di vita accettabile sia compreso tra 30 e i 49mila euro l’anno. Il 36% del campione dichiara di avere uno stipendio inferiore a quello percepito dei propri genitori (da segnalare che questa quota sale al 44% nel caso delle lavoratrici donna), mentre il 14% ammette di avere bisogno di un aiuto economico da parte della famiglia. Più della metà dei professionisti ritiene inoltre che all'estero si guadagni di più. L'emigrazione è una ipotesi accettabile per il 56% delle donne contro il 53% degli uomini. Infine, il settore che viene ritenuto il più profittevole è quello tecnologico (secondo il 30% degli intervistati), seguito dalla finanza (18% delle risposte).