Borsa, volatilità e algoritmi: siamo vicini a un nuovo cortocircuito?

Gli analisti di Borsa hanno cominciato a fiutare puzza di bruciato. La situazione che si è creata somiglia molto a quella dello scorso anno, quando a febbraio i listini crollarono per via delle speculazioni sugli indici di volatilità.

Borsa su, volatilità giù

borsaSecondo gli ultimi dati forniti da CFTC, le scommesse al ribasso su questi indici hanno infatti raggiunto i livelli massimi storici. Sono cioè stati superati anche i record dell'ottobre 2017, preludio al tracollo di cui parlavamo poco fa. Le posizioni nette corte sul Vix future, ovvero l'indici che misura la volatilità della Borsa di Wall Street, hanno toccato i 175mila contratti e il VIX è giunto attorno a quota 12. Tutto ciò vuol dire che i trader sono convinti che le Borse cresceranno e ci sarà una volatilità bassa. Insomma, c'è ottimismo sul futuro andamento dei listini.

 

Il punto è che quando questo ottimismo diventa eccessivo, si rischia di passare dall'euforia alla paura di un amen. La calma apparente è pericolosa, perché al primo evento di grande portata, in grado cioè di far salire i timori di mercato e la volatilità, potrebbe creare un cortocircuito che finirebbe per scatenare il panico. Come accadde a Wall Street e alle altre Borse globali a febbraio 2018.

 

Il ruolo dei trader algoritmici e degli speculatori

Va sottolineato che la volatilità viene usata dagli algoritmi per misurare i rischi sui mercati tramite appositi indici (come il Vix). Quando gli indici salgono, gli algoritmi tendono in massa a “percepire” rischi in aumento e dunque vendono azioni o altri tipi di asset. Invece quando scendono, gli algoritmi tendono in massa a comprare. E siccome i trader algoritmici ormai producono oltre il 60% del controvalore nominale degli scambi cash a Wall Street, si capisce bene che portata hanno questi fenomeni.

 

Questo meccanismo fa capire che gli algoritmi non sono la causa di eventuali tracolli, ma sono gli amplificatori delle cause dei tracolli. Quelli che poi fungono da ulteriori elementi di esasperazione sono gli speculatori, che ormai scommettono proprio sugli indici di volatilità come il Vix o altri simili, finendo per amplificarne i movimenti. Quando la volatilità scende, gli speculatori al ribasso amplificano il calo. Quando sale, contribuiscono con le loro speculazioni a farla alzare ulteriormente, dando agli algoritmi e a tanti investitori la percezione di mercati sempre meno “sicuri”. E in definitiva, spingendoli a vendere in Borsa ancora di più.