Comincia sotto la migliore stella la settimana delle Borse mondiali. L'azionario si sta stabilizzando verso i massimi di due mesi, sostenuto dalle speranze di un accordo commerciale e dai dati solidi sugli utili societari made in USA.
Indici azionari in crescita
L'indice di Borsa
MSCI All Country World, che tiene traccia delle azioni in 47 paesi, è cresciuto dello 0,04% nel corso della giornata, appena oltre il massimo dal 27 luglio.
L'indice MSCI delle azioni Asia-Pacifico è salito dello 0,5% al massimo da fine luglio, segnando il terzo giorno consecutivo di guadagni. Il cinese CSI300 è cresciuto
dello 0,8%, mentre il giapponese Nikkei 225 è salito dello 0,3% al massimo di un anno. Tra le varie Borse mondiali, finora chi brilla meno è l'azionario europeo,
penalizzato dalle prospettive sui titoli automobilistici e minerari, più esposti al commercio.
Ottimismo sulla trade war
La dare uno slancio alle Borse mondiali c'è un clima di ottimismo riguardo alla guerra dei dazi. Stati Uniti e i funzionari cinesi sono "vicini alla definizione" di alcune parti di un accordo commerciale, dopo le discussioni telefoniche di alto livello di venerdì. Il presidente Donald Trump ha detto che spera di firmare l'accordo con Xi Jinping il mese prossimo, in occasione di un vertice in Cile. Finora la guerra commerciale ha creato grossi danni alla produzione e all'economia globale, riducendo i profitti di molte grandi aziende industriali. L'ottimismo che Pechino e Washington fossero vicini alla risoluzione della disputa ha portato l'S&P500 a superare il record di chiusura del 26 luglio di 3.025,86, sebbene venerdì sia sceso al di sotto di quel livello.
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FED, dollaro e Brexit
Va detto che è molto probabile che i mercati entrino in modalità standby, prima della decisione sui tassi della Fed che ci sarà mercoledì. Come si può vedere sui broker forex italiani autorizzati, nel frattempo il dollaro scambia vicino al suo massimo settimanale, mentre la sterlina è in salita dopo che l'Unione europea ha accettato di prorogare la scadenza per la Brexit fino al 31 gennaio 2020.