L'economia globale incassa un altro brutto colpo, che alimenta le preoccupazioni riguardo al futuro. Dopo i dati deboli della scorso settimana riguardo alla Germania, questa settimana si apre con il dato pessimo sulla crescita economica del Giappone.
Il Giappone e la crescita economica
L'economia nipponica ha
perso il 6,3% su base annua. Una battuta d'arresto talmente forte da superare anche le previsioni già pessimistiche (-3,55%). Nel quarto trimestre del 2019, il calo
sequenziale è stato dell’1%, contro il -1,6% atteso dal consensus. Il cambio di passo della crescita economica giapponese è evidente, se si pensa che nel trimestre precedente l'economia
aveva marciato in positivo dello 0,4%. Per l'economia giapponese si tratta della peggiore contrazione in sei anni, a causa della flessione per la spesa per consumi e i
fenomeni avversi del maltempo. Secondo quanto reso noto su base preliminare dall'Ufficio di Gabinetto nipponico, infatti i consumi privati (che pesano per quasi il 60% sul Pil) hanno segnato un
declino sequenziale del 2,9% nel quarto trimestre, contro il precedente progresso dello 0,5%.
Effetti sulla borsa e i mercati
La notizia ha frenato la Borsa di Tokyo, in discesa dello 0,8% come si vede sui migliori broker online affidabili. Il Nikkei ha chiuso in ribasso dello 0,7% a 23.523,24 punti, valore più basso dal 5 febbraio. Il più ampio Topix termina in calo dello 0,9% a 1.687,77, anch’esso al minimo di una settimana e mezzo. In negativo tutti tranne due dei 33 sottoindici settoriali della Borsa di Tokyo, in particolar modo il settore trasporti aerei, alimentari e metalli. Le altre piazze asiatiche hanno invece chiuso contrastate: l’indice Hang Seng sale, così come la borsa di Shanghai.
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Il futuro e le preoccupazioni da coronavirus
Il governatore della Bank of Japan, Haruhiko Kuroda, ha dichiarato che la banca centrale potrebbe effettuare un altro allentamento monetari se l'epidemia di coronavirus minaccerà in modo significativo l'economia e l'andamento dei prezzi del Giappone. Tuttavia ha rassicurato parzialmente i mercati, affermando che i problemi economici dovrebbero toccare il fondo in questo trimestre, ma poi ci sarà un recupero da aprile in poi. Tuttavia, ha ricordato che ci vollero sei mesi per sconfiggere l'epidemia di SARS nel 2002-2003.
Ma intanto continua a crescere anche la preoccupazione anche per la crescita economica cinese. Malgrado Pechino si mostri tranquilla, la seconda economia mondiale annaspa. Gli effetti del coronavirus continueranno a sentirsi a lungo, anche dopo che si sarà riusciti a vincere la diffusione (il numero dei contagiati ha superato quota 70 mila). Sarà colpito in modo forte il Pil del primo trimestre.