Banca Popolare di Bari, è caos: il piano di riorganizzazione non piace ai sindacati

Torna a farsi molto cupo il futuro della Banca Popolare di Bari. Qualche giorno fa infatti i commissari dell'istituto hanno presentato un rigido piano di riorganizzazione, che prevede grossi tagli sia al personale che alle filiali. E inevitabilmente si è alzato il livello dello scontro con i sindacati.

Il piano per salvare la Banca Popolare di Bari

banca popolare bariSecondo il piano di "efficientamento e riorganizzazione" presentato dai commissari, potrebbero esserci fino a 900 esuberi tra i dipendenti. Questo almeno stando alle stime del sindacato. Gli esuberi riguarderebbero in larga parte (600) la rete. Altri 300 invece colpirebbero alla direzione. Il piano inoltre prevede che 510 risorse umane vengano poi destinate alla mobilità territoriale e/o riconversione professionale.

Inoltre verrebbero chiuse ben 94 filiali sulle 291 esistenti. Molte attività attualmente svolte finirebbero con l'essere esternalizzate e ci sarebbe anche una rivisitazione della contrattazione integrativa ed intervento sulla previdenza complementare.

La rivolta dei Sindacati

I sindacati del gruppo Banca popolare di Bari (Fabi, Cisl, Cgil, Uil, Unisin) protestano con forza. "Questa proposta non può essere assolutamente accettata. Quello che viene presentata è la più fallimentare ed obsoleta ricetta con cui la storia del nostro Paese e del Mezzogiorno si trova a confrontarsi ogni volta che si devono affrontare questi problemi. Diciamo basta a giochi di potere che calpestano i diritti e la dignità delle persone coinvolte. Vogliamo un progetto credibile perchè non è pensabile che le lavoratrici ed i lavoratori possano essere immaginati all'interno di un contenitore senza alcun progetto e senza futuro".

 

Ricordiamo che la Banca Popolare di Bari è stata commissariata lo scorso mese di dicembre, mentre i suoi ex amministratori sono stati arrestati a fine gennaio con l'accusa di falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza.