Società armatoriali e di navigazione, è allarme: senza aiuti si rischia il collasso

Le società armatoriali e di navigazione sono sul piede di guerra, perché si sentono abbandonate dal Governo. Non ci sono misure di sostegno specifiche per la categoria, che pure è stata colpita in modo fortissimo dalla crisi da Covid.

L'allarme delle società armatoriali e di navigazione

società armatoriali e di navigazioneSecondo l'Assarmatori - l’associazione di categoria per le società armatoriali e di navigazione italiane - si è badato a dare un aiuto soprattutto a chi opera trasporti via terra e via aerea. Però ci si è dimenticati del mare. Cosa assurda, tenuto conto che siamo il fulcro del Mediterraneo e che un sesto della popolazione vive sulle isole. Inoltre il cluster marittimo è una componente fondamentale della catena logistica che tiene in piedi il Paese. Infatti il 90% della produzione di merci dipende dal trasporto marittimo per l’approvvigionamento delle materie prime o per la distribuzione del prodotto finito.

Nessuna misura di sostegno

Il Governo ha finora previsto un fondo di 150 milioni nel Decreto Rilancio, a beneficio delle compagnie aeree. Servono a coprire il danno causato dalla riduzione del numero dei passeggeri trasportati durante la fase di emergenza. Inoltre lo stesso Decreto ha previsto un fondo di 3 miliardi di euro per la costituzione di una nuova compagnia di bandiera. Ma perchè un impegno analogo non è stato previsto per le compagnie di navigazione? E' stata soltanto disposta la sospensione della tassa di ancoraggio.

Settore crocieristico e cabotaggio

Eppure il settore è praticamente fermo, visto che allo stato attuale non possono imbarcare passeggeri. Molte aziende rischiano il collasso, e questo comporterebbe la perdita di migliaia di posti di lavoro. Il settore crocieristico, che solo qualche mese fa si pensava avrebbe battuto ogni record precedente (13 milioni di passeggeri in Italia) s'è bloccato. Non va meglio al cabotaggio nazionale di trasporto merci e passeggeri. Se le società di navigazione continuano a garantire il trasporto delle merci, i costi ingenti di questi servizi non vengono minimamente compensati dai ricavi, mancando completamente la componente del traffico passeggeri. Neppure la prospettiva di viaggiare a carico ridotto al 50-60%, potrebbe riuscirci.

 

Il bilancio delle società armatoriali e di navigazione parla chiaro. Mentre i ricavi caleranno per oltre la metà (con punte del 97%), i costi fissi e variabili non potranno che scendere di un quarto o poco più. In questa condizione è impossibile andare avanti a lungo.