Borse in aumento mentre l'economia reale annaspa. Qualcosa non quadra...

Nella giornata di lunedì le Borse hanno messo il turbo e guadagnato, sia in Europa che negli USA, diversi punti percentuale. Chi guardasse solo a questi numeri, sarebbe portato a pensare che la crisi da Covid sia alle spalle, e che la strada si sia fatta tutta in discesa. In realtà e Borse mentono, e sorge il dubbio che il prolungato periodo di depressione vissuto dagli operatori, li stia spingendo a una illogica euforia adesso.

Quello che non vedono le Borse

borseDopo il crollo di febbraio e marzo, le Borse ad aprile e maggio sono ripartite forte, ignorando il deterioramento dell’economia globale. Ma per una parvenza di normalità ci vuole ancora tempo. Basta guardare alla Cina per capirlo. Ha adottato le misure di lockdown un mese prima degli altri, le ha allentate a marzo in alcune aree, per estenderle poi ad aprile.

 

Ma non è mica normalità questa. I fallimenti sono in aumento e la disoccupazione è tre volte il livello ufficiale, i trasporti si sono ridotti di un terzo e i consumi nelle attività di ristoro sono crollati, così come i soggiorni in hotel.

Nella testa delle persone ci sono due chiodi fissi: le difficoltà finanziarie e la paura che il Covid si diffonda di nuovo. Ma non nella testa degli operatori delle Borse, che sembrano in preda a una euforia ingiustificata, proprio nel mezzo della recessione economica più pesante dai tempi della Seconda Guerra Mondiale.

Stati e debiti

Eppure i numeri di BCE e USA li hanno sentiti. L'Eurotower ha parlato di un crollo del PIL del Vecchio Continente pari al 12%, mentre Powell (FED) ha detto che ci vorranno parecchi mesi prima di riassorbire parte del danno causato dalla pandemia. Una pandemia che lascerà in eredità ai singoli Stati delle montagne di debiti, quindi un aumento delle tasse e una riduzione della spesa pubblica. Non proprio la ricetta ideale per una ripresa vigorosa dell'economia.

 

Eppure le borse viaggiano forte. Viene il dubbio che, questa volta, i mercati azionari non stiano anticipando gli eventi come spesso accaduto in passato, ma stiano vedendo una realtà che ancora non esiste.