Economia italiana, l'ISTAT rivede le stime sul Pil: -8,3% nel 2020

Le conseguenze della pandemia si avvertiranno in modo fortissimo sull'economia italiana, che secondo l'ISTAT si contrarrà dell'8,3% nel 2020 (dal +0,6% stimato a dicembre). E' questa l'ultima fotografia scattata dall'ISTAT e illustrata nel capitolo “Prospettive per l'economia italiana” della nota semestrale diffusa oggi.

Shock senza precedenti per l'economia italiana

istat economia italianaQuest'anno ci sarà una marcata contrazione, cui farà seguito una parziale ripresa l'anno prossimo. Secondo Istat, il rimbalzo dovrebbe essere di circa il 4,6%. La contrazione dell'economia italiana di quest'anno è dovuta al "dilagare dell'epidemia di Covid-19 e ai conseguenti provvedimenti di contenimento decisi dal Governo".

Misure che hanno avuto un impatto profondo sulla nostra economia, generando uno "shock senza precedenti". Talmente forte che risulta addirittura difficile e incerto da misurare.

I numeri della crisi

 

Il crollo del nostro PIL è dovuto principalmente alla caduta della domanda interna al netto delle scorte (-7,2 punti percentuali). Tuttavia, un forte peso l'ha avuto anche il declino della domanda estera netta e la variazione delle scorte. Secondo ISTAT, nonostante la ripresa stimata, alla fine del 2021 i livelli dei principali aggregati del quadro macroeconomico risulterebbero inferiori a quelli del 2019.

 

Le imprese italiane hanno vissuto una crisi durissima. Dopo l'allentamento delle misure di contenimento, faranno comunque fatica a riprendersi per via delle condizioni sfavorevoli legate all'incertezza sul recupero della domanda. La normalizzazione delle attività produttive è prevista a partire dal secondo semestre dell'anno.

Occupazione e prezzi

Durissimo anche l'impatto del Covid sul mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione per il 2020 è stato rivisto al 9,6% dal 9,9% precedentemente stimato. Anche in questo caso ci sarà una ripresa nel 2021 (+4,1%). Tuttavia, l'ISTAT ha precisato che questo andamento risentirà della decisa ricomposizione tra disoccupati e inattivi e la riduzione del numero di ore lavorate. Nel 2021 Istat vede il tasso al 10,2%.
Quanto ai prezzi, "nei prossimi mesi dovrebbero continuare a prevalere segnali deflativi".