Se nella UE si arrivasse a definire un sistema di tassazione unificata, o se l'Italia si allineasse con la media di imposizione fiscale che c'è nell'Eurozona, le famiglie italiane godrebbero di un bel risparmio. Si parla di circa 1500 euro in tasca in più ogni anno, secondo un calcolo fatto dalla CGIA.
La classifica UE della tassazione
Da noi infatti la tassazione
supera decisamente quella media europea. Parliamo di circa il 2,2% in più rispetto al dato medio degli altri Paesi.
Facendo una classifica fiscale, risulta che tra i 28 paesi che nel 2019 costituivano l’Unione europea, l’Italia è sesta per il peso della sua tassazione rispetto al Pil. Siamo al
42,4%. Peggio di noti fanno Danimarca (47,6%), Francia (47,3%), Belgio (45,5%), Svezia (43,5%) e Austria (42,9%). La Germania, locomotiva economica della UE, ha un carico fiscale
del 41,6%. Dove si sta meglio è nel Regno Unito e in Spagna, entrambe al 35,2%.
Spesa e servizi
Va poi evidenziato un altro aspetto. Ossia il livello dei servizi offerti in base alla tassazione applicata. Ecco allora che rispetto ai Paesi che applicano una imposizione fiscale maggiore della nostra, il giudizio si rovescia. Nei paesi del Nord Europa soprattutto, la quantità e qualità dei servizi pubblici offerta giustifica quel carico fiscale maggiore. Nel nostro Paese invece il livello dei servizi offerti, in termini di quantità e qualità, è andata scendendo nel corso degli anni.
Colpiti consumi e investimenti
Il peso tributario così gravoso è comunque un problema. Infatti alleggerendo la disponibilità economica di tante famiglie e delle imprese, finisce per colpire consumi e
investimenti. E in definitiva lo sviluppo del sistema economico.
Per questo motivo è necessario alleggerire la tassazione complessiva che c'è in Italia. Ma oltre a tagliare le tasse è altrettanto importante procedere a una radicale riforma del Fisco, perché spesso ci si deve misurare con una
burocrazia fiscale astrusa e scriteriata, che non ha eguali nel resto d’Europa.