Imprese italiane e ripresa difficile. Fatturato debole, liquidità scarsa e rischio usura

Le imprese italiane sono sempre più fragili. Dal 2019 ad oggi è raddoppiato il numero di quelle che non ha ottenuto più credito dalle banche, con la conseguenza non soltanto di essere più esposta al rischio chiusura, ma anche quello di finire nelle mani degli usurai.

Il miglioramento non risolve i problemi delle imprese

impreseL'allarme è stato lanciato dall'Ufficio Studi Confcommercio, che ha analizzato lo stato di salute delle nostre imprese. Anche se il contesto generale è migliorato rispetto alla fase acuta della pandemia, i consumi stentano a tornare quelli che c'erano a inizio 2020. La ripresa quindi è ancora insufficiente a dissolvere l’incertezza che ancora domina le prospettive delle nostre imprese.

Liquidità scarsa e poco credito

Il problema grave è quello della riduzione del volume d’affari con conseguente perdita di fatturato. Il 38% delle imprese del nostro terziario lamentata questo disagio, e tantissimi accusano una forte mancanza di liquidità. In questo scenario diventa quindi essenziale avere accesso al credito. Ma ciò non è possibile per via dei rubinetti che sono stati in parte chiusi dalle banche (a loro volta timorose di una impennata dei NPL). Il 36,9% delle imprese lamenta questo disagio. Lo scenario è quindi molto complicato.


Peraltro, nonostante il "Cura Italia" e il decreto "Liquitià" abbiano fatto scattare l'intervento del Fondo di garanzia per le Pmi, sono tantissime le imprese (quasi 290.000 nel 2020) che non hanno ottenuto il credito richiesto.

Cresce il rischio usura

Ovviamente questo aumenta esponenzialmente il rischio usura. Le ultime stime dicono che circa 40mila imprese sono seriamente minacciate da questo fenomeno. Specialmente nel Mezzogiorno, e soprattutto nel comparto turistico-ricettivo, ovvero quello che è stato maggiormente colpito dall'emergenza Covid.
Ed è grave che il 30% degli imprenditori, pur riconoscendo di avere un sostegno dall’azione delle Forze dell’ordine (oltre che dalle associazioni imprenditoriali), dichiara di sentirsi solo di fronte al pericolo di infiltrazioni della criminalità.