Manifattura italiana, recupero migliore rispetto alla UE. Ma il bilancio è molto pesante

Dopo quattro mesi in cui aveva rialzato la testa, la manifattura italiana è torna a calare a settembre. Ovvero il primo mese in cui è cominciata la seconda ondata da Covid. Settimana scorsa ISTAT ha evidenziato una frenata congiunturale del 5,7%. In termini tendenziali, la produzione a settembre scende del 5,9%.

Lo stato di salute della manifattura italiana

manifattura italianaMalgrado il precedente recupero, la manifattura italiane comunque non era riuscita a tornare ai livelli di febbraio, l'ultimo mese di "salute" prima della esplosione del Covid, quando era al 4,7%. Complessivamente nei primi nove mesi del 2020 cumula una flessione del 14,9%. Tradotto in termini economici, siamo a una minore produzione per 108,5 miliardi di euro. Soltanto nel 2009, dopo la grande crisi finanziaria, andò peggio. All'epoca il calo nei primi nove mesi dell’anno scese del 22,3%.

 

La situazione tendenziale della manifattura italiana rimane comunque migliore rispetto a quella del resto d'Europa. Nella Eurozona infatti il calo si attesa in media sul -7,2%. Malissimo la Germania (-8,7%) e anche la Francia (-6,4%). Anche se si confronta l’ultimo trimestre del 2019, precedente allo scoppio della pandemia, la manifattura italiana (-3,2%) sta messa meglio di Germania (-8,7%) e Francia (-6,7%). Ma sono magre consolazioni.

I settori più colpiti

A livello settoriale, la manifattura che ha accusato il contraccolpo tendenziale peggiore sono quelle dei settori moda e auto. La produzione del Tessile segna -23,2%, l’Abbigliamento -29,8%, gli Autoveicoli il -30,7% e la Pelle il -34,4%. Anche la gioielleria made in Italy e lavorazione delle pietre preziose ha subito un brusco impatto dalla pandemia. I settori che hanno tenuto meglio sono invece alimentare, bevande, farmaceutici e carta.

 

Se i numeri sono terribili ma in alcuni casi meglio quelli della media UE, dobbiamo però ricordare l'Italia è un paese caratterizzato dalle MPI con vocazione artigiana nella manifattura. L’Italia è infatti il primo paese dell’Ue a 27 per occupati nelle micro e piccole imprese manifatturiere. Più del doppio, ad esempio, rispetto agli addetti in Francia.