Incoraggiante rimbalzo dell'occupazione nelle piccole e medie imprese artigiane italiane. A evidenziarlo è uno studio condotto dall'Osservatorio lavoro, curato dal Centro studi della Confederazione Nazionale dell'artigianato.
Lavoro e imprese artigiane
Secondo i dati, dopo un bimestre di perdite occupazionali provocate dalla seconda ondata della pandemia, il mese di ottobre ha registrato una lieve ripresa.
Tanto che l'occupazione è tornata in linea con i valori dello scorso anno.
Durante ottobre infatti c'è stata una crescita dei posti di lavoro dello 0,7% rispetto al mese precedente. Anche anno su anno la crescita si conferma una certa resilienza da
parte delle imprese artigiane medio piccole, visto che siamo sugli stessi valori del 2019.
La seconda ondata pandemica e le conseguenti misure restrittive adottate dal governo, non hanno quindi avuto un impatto così traumatico sull'occupazione.
Il futuro non è roseo
Tuttavia, malgrado l'andamento non sia stato calante, non sono ancora dati che inducono all'ottimismo. Bisogna infatti sottolineare che il saldo finale è frutto di due
valori. Da un lato il calo nelle assunzioni, che è stato pari al 5%, dall'altro il minore numero di cessazioni di lavoro, che sono state -16,1%. Il
grosso calo delle cessazioni di rapporti di lavoro è stato innescato dal blocco dei licenziamenti dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato.
Per questo motivo ci si domanda: quando queste misure di blocco cesseranno di essere in vigore, che contraccolpo ci sarà?
Cosa accadrà da gennaio in poi?
Si allungano quindi le ombre sul sul futuro dell’occupazione in Italia. Secondo l’Osservatorio lavoro CNA quest'anno si chiuderà comunque con un calo dell'occupazione, ma lo scenario che si prospetta da gennaio in poi è tutto da decifrare, perché incideranno diversi fattori. Anzitutto quale forza avrà la ripresa dell'economia e quanto tempo servirà per tornare alla iena normalità. In secondo luogo fin quando dureranno le misure a sostegno dell’occupazione.