Costo del lavoro, in Italia è salito poco in 12 anni ma resta più alto della media UE

Quando si parla di costo del lavoro, bisogna tenere in considerazione due aspetti. Il primo è che esso rappresenta una sorta di vincolo per le aziende, che non possono scendere oltre i limiti di legge. Il secondo è che esso incide sulla capacità di spesa e di consumo del lavoratore.

L'importante equilibrio sul costo del lavoro

costo del lavoroPer questo motivo la dinamica del costo del lavoro deve muoversi tenendo in equilibrio una doppia esigenza. Se una riduzione va a beneficio delle imprese e quindi della loro capacità di investire e produrre valore, un suo aumento invece stimola spesa e consumi.

 

Nel corso dell'ultima dozzina di anni, come si è mosso il costo del lavoro in Italia? Tra il 2008 e il 2019 c'è stata una modesta crescita. Infatti è salito di 3,6 euro lordi, passando da 25,2 a 28,8. In Europa la crescita è stata molto più sostenuta, di 5,9 euro lordi. Attenzione però, perché il dato di partenza era molto diverso, visto che nell'Europa dei 27 si partita va 21,6 euro. Questo vuol dire che in Italia il costo del lavoro è cresciuto meno che in Europa, ma rimane ancora più alto in termini assoluti.

Come si spiega l'evoluzione

Il gap si è comunque ridotto a 1,1 euro, e questo deve farci porre delle domande.
La riduzione è frutto di una consapevole moderazione salariale che è servita a rendere più competitivo il nostro Paese? Oppure il nostro Paese si è impoverito? Sono vere entrambe le cose.
L'Italia ha visto crescere in modo blando il suo PIL, e questa crescita modesta non ha consentito un aumento degli stipendi nel tempo. E' vero però anche che le riforme sull'occupazione fatte nel tempo hanno consentito un aumento dell’occupazione, che ha impedito anche l'incremento dei salari, come era sempre successo nei decenni precedenti.

 

Questa doppia leva diventa importante per spiegare la dinamica del costo del lavoro in Germania. Se in Italia è in media di 25,2, nel paese tedesco nel corso degli ultimi anni è salito a quota 35,6 lordi. Lì infatti hanno viaggiato sul rialzo sia la competitività del sistema, che la dinamica occupazionale.