Commercio, numeri choc: dal 2012 sono spartiti 90 tra negozi e imprese ambulanti dalle città

Negli ultimi anni in Italia si è concretizzata una progressiva desertificazione commerciale nelle nostre città, che lo scoppio della pandemia ha aumentato ulteriormente. A evidenziarlo sono i numeri resi noti da Confcommercio, che dipingono un quadro assai fosco.

Il bilancio nero per il commercio

commercioNel periodo che va dal 2012 al 2020, il numero di attività di commercio a dettaglio che sono state chiuse sono state 77mila. A rendere ancora più pesante il quadro sono poi le 14mila ambulanti che sono sparite durante lo stesso arco di tempo. In entrambi i casi siamo su una percentuale che si aggira o supera il 14%.
Questo cambiamento che si è verificato nel tessuto commerciale dei centri storici, peraltro è stato acuito dalla crisi pandemica.

Il peggioramento

Infatti come se non bastassero già da soli questi numeri a spaventare, l'Ufficio Studi di Confcommercio ne fornisce un altro, che riguarda l'anno in corso. Nel 2021 infatti questo trend di chiusure addirittura ha accelerato. Infatti considerando i centri storici dei 110 capoluoghi di provincia e altre 10 città di media ampiezza, il commercio al dettaglio ha subito un calo di oltre il 17,1%. Inoltre un quarto delle imprese di alloggio e ristorazione svanirà (-24,9%). Una situazione che non si vedeva da circa due decenni.

Centri storici più poveri

Per quanto riguarda le categorie merceologiche più colpite, sono i negozi dei beni tradizionali ad aver pagato dazio. Le punte peggiori riguardano le pompe di benzina (-33%, per via del divieto spostamento e del crollo del carburante), mobili e ferramenta (-27,1%) e libri e giocattoli (-25,3%). Molti decidono di spostarsi nei centri commerciali o, comunque, fuori dai centri storici.

 

E' chiaro che tutto questo si ricollega alla terribile pandemia da Covid, che ha sprofondato la maggior parte delle imprese nella crisi finanziaria e di liquidità. Purtroppo se il ritmo delle chiusure è stato rapido, la ripresa non sarà altrettanto veloce. Probabilmente ci vorranno molti anni prima di rivedere i centri storici così com'erano prima della pandemia. E questo finisce per aumentare anche il contraccolpo sulla qualità della vita dei residenti, ma riduce anche in modo sensibile l'appeal turistico delle nostre città.