Azienda Autostrade di nuovo nelle mani dello Stato. C'è il sì dell'Assemblea Atlantia

Dopo 22 anni l'azienda Autostrade per l'Italia torna ad essere nelle mani dello Stato. L'assemblea degli azionisti di Atlantia ha infatti deciso (voto favorevole del 86,86% del capitale sociale rappresentato) di accettare la proposta di acquisto dell'intera quota dell'88,06% al consorzio guidato da Cassa Depositi e Prestiti (con i fondi Blackstone e Macquarie), controllata dal Tesoro.

Il futuro dell'azienda

azienda ausotradeSi sta per chiudere quindi la lunga esperienza di Atlantia (holding che controlla Autostrade) e dei Benetton (che sono proprietari del 30% di Atlantia), cominciata quando venne decisa la privatizzazione dell'azienda nel 1989. I 3mila km di Autostrade passano sotto il controllo pubblico.

Manca adesso un passaggio, ossia la formalizzazione del consiglio di amministrazione convocato il 10 giugno, mentre per quanto riguarda la data della forma dell'accordo si valuterà assieme al consorzio.


Alla famiglia Benetton andranno quasi due miliardi e mezzo come corrispettivo per la cessione dell'azienda. Si tratta di una sostanziale vittoria, sul piano economico.
Tuttavia i soldi resteranno alla holding che dovrebbe utilizzare la dote per investimenti o per ridurre il debito.

 

Approfondimento: Ponte Morandi: storia, caratteristiche e analisi sul crollo.

Fine di un braccio di ferro

La questione Autostrade è esplosa dopo il tragico crollo del ponte Morandi a Genova (43 vittime), avvenuto quasi tre anni fa. Da lì cominciò un braccio di ferro tra lo Stato e i concessionari autostradali, responsabili della gestione e manutenzione del viadotto genovese.

 

All'inizio si cominciò con minacce di revoca della concessione ad Aspi, poi piano piano si è sfilati verso l'idea di un'uscita degli attuali soci dall’azienda.
Trattandosi di una uscita con plusvalenza (da una valutazione iniziale di 6 miliardi per l’intera società si è arrivati ai 9,5 miliardi complessivi) c'è da capire la rabbia delle vittime del crollo, che avevano chiesto fino all'ultimo di interrompere la trattativa.