Quotazioni del petrolio oltre gli 80 dollari dopo quasi 3 anni

Continua ad essere un autunno molto caldo per il settore dell’energia, e anche il petrolio marcia senza conoscere pause.
Le quotazioni del petrolio Brent sono arrivate a superare gli 80 dollari al barile per la prima volta in quasi tre anni (non accadeva toccando da ottobre 2018), mentre il West Texas Intermediate (Wti) sale oltre 76 dollari.


Sembrano passati secondi da quando il mercato del greggio veniva affondato dalla crisi pandemica, che nel maggio 2020 lo aveva visto scivolare in negativo per la prima volta nella storia.

Cosa sta muovendo le quotazioni del petrolio

petrolioA spingere i prezzi della commodity sono le aspettative di rialzo della domanda globale, per effetto dell'uscita dalla crisi pandemica e dell'allentamento delle restrizioni. Secondo le previsioni, a inizio 2022 la domanda di petrolio dovrebbe balzare ai livelli pre-pandemia, aggirandosi attorno ai 100 milioni barili di petrolio consumati giornalmente.


Ma a spingere in alto le quotazioni del petrolio sono anche i timori riguardo le forniture, che non riescono a tenere il passo con la domanda. Sui rincari pesa anche l'effetto dell’uragano Ida sulla produzione statunitense, e secondo gli esperti anche il fatto che l'industria ha tagliato gli investimenti, alla luce della transizione energetica che spinge a indirizzare altrove le risorse.

Corsa ancora lunga

Molti analisti degli opzioni vanilla broker temono di vedere ben presto superati questi livelli attuali.
Goldman Sachs ad esempio ha appena rivisto al rialzo le previsioni, ed ha stimato che il riferimento europeo potrebbe superare facilmente i 90 dollari al barile nel giro di un paio di mesi, visto l'andamento rialzista del mercato. Si tratta di una revisione che supera di ben $10 l'outlook precedente.
"Il divario tra domanda e offerta al momento è più ampio di quanto avessimo previsto", spiegano gli analisti della banca di investimento.

 

Nota operativa: anche per negoziare le commodities è utile sapere il Macd indicatore come funziona.

Prospettive e mosse dei governi

Di recente Cina, Stati Uniti e India (i primi tre importatori mondiali di greggio) sono scesi in campo per contrastare i rincari, rilasciando scorte strategiche sul mercato. Secondo alcune stime queste mosse potrebbero immettere sul mercato oltre 40 milioni di barili fino a fine anno.
Proprio quello che sta accadendo alle quotazioni del petrolio, rende la riunione dell'OPEC+ delle prossime settimane ancora più importante, anche se è difficile che il cartello allargato indichi un cambiamento dei piani di produzione.