Economia italiana, adesso Fitch ci guarda con ottimismo rating

Dopo aver confermato a gugno un rating BBB- con prospettive stabili, l'agenzia Fitch adesso mostra un certo ottimismo riguardo all'economia italiana. La società newyorkese di valutazione del credito e rating infatti ha proceduto a una revisione delle nostre prospettive economiche, migliorandole.

L'outlook sul'economia italiana

fitch ratingNel Global Economic Outlook di settembre infatti indica per il nostro PIL una crescita attesa del 5,7%, molto di più del 4,8% ipotizzato in precedenza. Fitch prevede inoltre che la crescita dell'economia italiana sarà del 4,3% nel 2022 e del 2,5% nel 2023.
Quindi secondo l'agenzia di rating l'economia italiana sovraperformerà quella dell’eurozona.

Il problema del debito

Inoltre l'andamento favorevole di crescita e bilancio pubblico hanno portato l'agenzia di rating a rivedere in meglio la traiettoria del debito a 155% del Pil a fine 2021 (prima era 159%), e successivamente "cali soltanto marginali fino al 2030".
La sostenibilità del debito è un punto importante di sensibilità per il rating dell’Italia. La società newyorkese avverte infatti che ci sarà un'azione negativa sul nostro rating, se gli effetti negativi della pandemia sulla crescita dovessero trascinarsi, o se il Governo "non riuscisse a stabilizzare il debito/Pil oltre il 2021".

 

Approfondimento: la questione del debito pubblico italiano.

Alimentare la crescita

L'agenzia newyorkese evidenzia tuttavia che l'incognita riguarda soprattutto il futuro, quando finirà l'effetto rimbalzo post-pandemia. In tal senso è necesario che i tassi di crescita rimangano superiori alle medie pre-pandemia. Questo perché proprio la forte ripresa economica, migliore del previsto, sta avendo grandi benefici sulle performance fiscali.


A tale scopo diventano cruciali i programmi di riforme strutturali e un utilizzo efficiente dei fondi Next Generation Eu, che dovranno essere sfruttati per investimenti.
Se così non dovesse essere allora "si potrebbe determinare un ampio deficit strutturale e una crescita economica inferiore alla media, il che sarebbe negativo per la dinamica del debito pubblico".