Uno dei problemi che le aziende italiane hanno dovuto affrontare negli ultimi anni in misura crescente, è quello degli attacchi informatici ai propri siti web.
È un problema serio, dal momento che la tendenza è quella della spinta a far crescere il proprio business on-line (soprattutto come conseguenza della pandemia). E se il proprio sito non è sicuro, si rischia di vanificare gran parte del lavoro.
I cyberattacchi e le aziende italiane
Un recente sondaggio che
evidenzia come più del 80% delle aziende italiane è timoroso riguardo agli effetti di un attacco informatico. Credono infatti che possa compromettere in maniera grave la propria
attività.
Forse anche per via di questa paura, sembra che le nostre piccole medie aziende siano più preparate rispetto ad altre colleghe europee ad affrontare eventuali minacce.
Affrontare il problema
Il 25% si dice capace di affrontarle in modo autonomo, mentre quasi la metà ha un piano di emergenza sapendo bene a chi chiedere aiuto. Non solo, le nostre aziende hanno maggiore
familiarità rispetto alle colleghe europee per quanto riguarda alcune tematiche di sicurezza come il certificato SSL, il firewall, la crittografia degli attacchi DDoS.
Inoltre il 74% delle piccole aziende italiane, ritiene che fare un backup del sito web sia una delle misure di sicurezza fondamentali.
I danni
Secondo l'indagine, la conseguenza più frequente degli attacchi informatici è l'interruzione dell'attività del sito, che si verifica nel 76% dei casi.
Ma ci sono altri due problemi gravi che possono essere connessi agli attacchi sul web. Le perdite di tipo finanziario (22%) e la perdita di reputazione agli occhi della clientela
(22%).
Le aziende invece ritengono che il problema più seccante sia la perdita di tempo per affrontare il problema (70% degli intervistati).
Riguardo invece al modo in cui le aziende italiane vengono attaccate dai pirati del web nella maggior parte dei casi si tratta di fenomeni di phishing, di attacco tramite malware
e ransomware.