Lavoro, non è mai 8 marzo: le donne soffrono ancora gap salariale e di carriera

La festa dell'8 marzo è la giornata delle donne. Che però si chiedono quando questa "festa" si trasferirà anche sul mercato del lavoro. Lì le donne sono ancora una categoria poco tutelata. Sia a livello di condizioni economiche, sia a livello di gratificazioni carrieristiche.

Le donne e i gap sul mercato del lavoro

lavoro donneUna recente indagine evidenzia che il gap tra uomini e donne è addirittura cresciuto durante la pandemia, esacerbando squilibri già esistenti. L'Italia è uno dei Paesi agli ultimi posti in Europa per tasso di occupazione femminile.

La scelta tra famiglia e carriera

Con la necessità dello smartworking (il lavoro agile), il carico di lavoro domestico sulle spalle delle donne è aumentato, anche nelle coppie in cui entrambi i partner hanno lavorato da casa.
Per le donne è sempre stata presente la difficoltà di conciliare le esigenze del lavoro e quelle della famiglia. Spesso sono state costrette a fare delle scelte, delle rinunce. Preferire un posto part time perché altrimenti non avrebbero potuto pensare ai figli. Ma chi ha puntato sulla carriera, solo in pochi casi è riuscita a ricavarsi spazi ai vertici di imprese e società.

 

Per non parlare poi della retribuzione. Un posto di lavoro è pagato meglio agli uomini che alle donne. E questo si riflette anche sulle pensioni (più basse del 27% rispetto a quelle degli uomini).

L'andamento del gap salariale

Sotto questo punto di vista, qualche passo in avanti c'è stato. Ma non basta.
Secondo i dati Eurostat, il gap di retribuzione oraria lorda media - in tutta Europa - è al 13% nel 2020. Era al 13,7% nel 2019 e al 16,4% del 2012. In Italia possiamo essere fieri del nostro divario al 4,2%, che è tra i più bassi del continente.

Tasso di occupazione

Ma se il divario a parità di posizioni è basso, c'è un problema: il tasso di occupazione femminile si aggira intorno al 50%, mentre per gli uomini è al 68%.
Inoltre in media lo stipendio di una donna è più leggero. E con i figli la retribuzione da lavoro cala ancora di più. Una donna con un figlio guadagna infatti meno di una lavoratrice senza figli.

L'altro grosso divario riguarda la carriera. Per le donne arrivare ai vertici resta difficile. La presenza femminile si riduce verso i vertici delle imprese, dove solo un incarico su quattro è ricoperto da donne.