Prezzi dell'energia fuori controllo, governo al lavoro su varie ipotesi

Il rincaro dei prezzi dell'energia innescato dalla guerra in Ucraina è stata una mazzata per i cittadini e le imprese italiane. Sono necessarie misure urgenti per ridurre il peso delle bollette ed evitare di far affondare l'economia e i bilanci familiari.

Come ridurre l'effetto del rincaro dei prezzi dell'energia

prezzi benzinaCi sono sul tavolo diverse ipotesi per arginare l'impatto della corsa dei prezzi energetici. Le stanno studiando i Ministeri dell'economia e Infrastrutture, con la regia del premier Mario Draghi. Alla fine potrebbero essere necessari diversi interventi combinati, per riuscire a calmierare il prezzo delle bollette.
Forse già entro la fine di questa settimana i provvedimenti diventeranno operativi.

Quali sono le ipotesi

Tra le ipotesi che sono sul tavolo innanzitutto c'è la rateizzazione delle bollette. Dare modo alle imprese alle famiglie di dilazionare e spalmare il proprio debito verso il fornitore su un tempo maggiore, potrebbe dar loro un po' di respiro.


Riguardo al caro del prezzo del carburante, si dovrebbe andare verso il taglio delle accise. Probabilmente in misura equivalente rispetto all'extra gettito dell'IVA innescato dal aumento dei prezzi. Qualcosa di simile lo ha fatto la Francia. Con questo intervento, si potrebbe arrivare ad una riduzione di circa il 10% del prezzo alla pompa.

 

Un'altra ipotesi riguarda la tassazione dei profitti extra, che le imprese energetiche stanno realizzando grazie al boom dei prezzi dell'energia.

Agire subito

Qualunque sia la decisione finale che verrà presa, è comunque chiaro che bisogna agire in fretta perché l'industria italiana inizia a temere concretamente che ci sia uno stop alla produzione dovuto al fermo dell'autotrasporto. Oltre 70.000 Tir in tutto il paese hanno spento il motore, perché lavorare era diventato più costoso che rimanere fermi. Uno sciopero è stato convocato per il prossimo 19 marzo.

 

Riguardo al boom del prezzo del gas, si lavora anche in ambito europeo per definire un tetto ai prezzi delle importazioni.

L'Italia ha provato a imporlo da sé, ma avendo un peso molto ridotto sul mercato e quindi un basso potere negoziale, non era riuscita a far passare questa linea. Ma diversi altri paesi si starebbero allineando, e questo potrebbe portare effettivamente verso un price cup sul mercato. Va detto che i fornitori comunque ho terrebbero degli utili elevatissimi.