Aziende e inventori italiani più che mai attivi: nel 2021 balzo dei brevetti (+6,5%)

Malgrado la pandemia, le aziende e gli inventori italiani si sono confermati ancora una volta molto attivi sul fronte dell'innovazione. Hanno infatti depositato presso EPO un totale di 4919 domande di brevetto. Si tratta di un record assoluto.

Brevetti, inventori e aziende

aziendeNon c'è dubbio che per le aziende il sale del successo sia l'innovazione. Fa quindi piacere leggere certi numeri.
A evidenziarli è European Patent Office (EPO), ossia l'ufficio europei che riceve le domande di brevetto. Nel 2021 dal nostro paese sono giunte il 6,5% di richieste in più anno su anno. Il successo bissa quello dell'anno precedente, quando c'era stato un aumento del 3,4%.

Italia e UE

La vitalità di aziende e inventori italiani spicca in confronto con il resto d'Europa. Siamo infatti ben al di sopra della media UE, dove la crescita è stata del 4,5% (188.600 domande nel 2021).
In Italia sono state presentate dalle aziende e inventori un totale di 4919 domande di brevetto.
Se da noi le domande crescono, rimangono ferme in Germania (+0,3%) e Francia (- 0,7%), i due paesi storicamente leader della graduatoria. Calano ancora quelle arrivate dal Regno Unito (-1,2%).

Settori più vivaci

Il numero di domande di brevetto, che è uno degli indicatori più attendibili degli investimenti delle aziende in ricerca e sviluppo, è aumentato in nove dei primi dieci settori tecnologici maggiormente brevettati.
In Italia il settore più vivace è quello dei Trasporti. Sono state infatti presentate 400 domande. Il settore invece che ha registrato il tasso di crescita più alto è quello del Med Tech (Medical Technology). Probabilmente in questo caso si è avvertita la spinta della pandemia.

Spicca Fameccanica

Nel nostro Paese, tra le aziende più innvoative spicca quella di automazione e robotica Fameccanica. E' infatti la leader nelle domande di brevetto presentate all'ufficio europeo Epo.
Seguono Pirelli, Saipem, Eni, Prysmian, Piaggio e Leonardo.


Bisogna precisare che molte aziende di grandi dimensioni (ad esempio Stellantis e CNH Industrial), non sono registrati in Italia ma nei Paesi Bassi, e quindi vanno in classifica sotto un'altra bandiera nazionale.