Imprese, solo una su tre si è preparata a sfruttare le risorse del PNRR

Dopo il durissimo impatto della pandemia, le imprese stanno cercando ancora di riprendersi. Un aiuto in tal senso dovrebbe arrivare dalle risorse messe previste dal PNRR. Tuttavia soltanto una impresa su tre pare essere pronta a sfruttare questa opportunità, mentre solo tantissime quelle che non si sono ancora mosse.

Il PNRR e le imprese

impresePer chi non lo sapesse, il PNRR prevede un pacchetto di investimenti e riforme articolato in sei missioni. Il Piano promuove un'ambiziosa agenda di riforme, e in particolare, le quattro principali riguardano: pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione e competitività.

 

Parliamo di un volume di risorse Europee stanziate pari a 191,5 miliardi di euro. Ad esse si sommano ulteriori interventi del Governo italiano, il fondo complementare pari a 30,6 miliardi di euro.
Complessivamente gli investimenti previsti dal PNRR e dal Fondo complementare sono pari a 222,1 miliardi di euro, molti dei quali destinati alle imprese.

Chi si è mosso e chi invece no

Un'indagine diffusa da Unioncamere mette in evidenza la situazione. Solamente il 16% delle nostre imprese si è già attivato per aderire ai progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un altro 13% non l'ha ancora fatto, ma sta studiando come farlo. Assieme quindi fanno il 29% del totale delle imprese che potrebbero beneficiare di queste risorse.


Il restante 71% invece non si è proprio mosso. Per queste aziende al momento è come se queste opportunità non esitessero.

Scarsa conoscenza

Uno dei motivi per cui questo succede è nella mancanza di comunicazione. Molte imprese, specialmente quelle di piccolissime dimensioni, non sono informate adeguatamente riguardo alle misure messe in campo dal Governo nel green e nel digitale.
Peraltro c'è un divario notevole tra piccole imprese e grandi imprese. Nel primo caso la quota di quelle che non battono ciglio di fronte a queste occasioni è l'80%, contro il 50% delle aziende medio grandi.

E' un vero peccato, perché lo sviluppo del Paese passa proprio per la spinta delle imprese verso le enormi opportunità legate alle nuove risorse.