Economia russa, ecco le nuove sanzioni proposte dalla UE

La Commissione Europea ha proposto il nuovo pacchetto di sanzioni per colpire l'economia russa. Un pacchetto che ha il proprio fulcro nell'embargo al petrolio proveniente da Mosca nell'arco di 6 mesi, e di quello relativo ai prodotti raffinati entro la fine del 2022.

L'UE vuole colpire l'economia russa

petrolio embargoIl pacchetto di sanzioni è stato presentato mercoledì al Parlamento di Strasburgo dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

 

Si preannunciano come le più severe che siano mai state decise. Probabilmente anche per questo non c'è ancora il consenso da parte di tutti i 27 Paesi membri. Anzi, nella prima giornata di discussione sarebbero emersi molti contrasti tra i membri. Le sanzioni contro l'economia russa dovranno essere riesaminate questa settimana, in modo da arrivare ad una entrata in vigore entro il 9 maggio. Una data simbolica visto che è quella in cui l'Europa e la Russia festeggiano la vittoria sul nazismo.

Le sanzioni contro l'economia russa

Il fulcro di questo nuovo pacchetto è senza dubbio l'embargo del petrolio russo entro 6 mesi e quello dei prodotti raffinati entro la fine dell'anno. Si tratta di un divieto totale di importazione su tutto il petrolio russo, marittimo e da oleodotto, greggio e raffinato.

 

È chiaro che una mossa del genere sarà molto pesante anche per gli stessi paesi UE. Soprattutto quelli che dipendono fortemente dal greggio russo. La stessa von der Leyen ha rimarcato la necessità di garantire delle fonti di approvvigionamento alternative, così da ridurre al minimo l'impatto sui mercati.

 

Nel pacchetto vengono già previste alcune deroghe (un ulteriore anno di tempo per il phasing out) per Ungheria e Slovacchia che avevano minacciato di ricorrere al veto per bloccare tutto.

Oltre il petrolio

L'embargo sul greggio non starà l'unica mossa per colpire l'economia russa. E' prevista infatti l'esclusione immediata di Sberbank dal sistema Swift e bando in Europa delle tre principali emittenti russe.
Inoltre ci sono sanzioni dirette ai responsabili dei crimini di guerra a Bucha e dell'assedio di Mariupol ma anche al capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca Kirill.