La componente straniera continua ad essere sempre più forte nell'imprenditoria italiana. Alla fine di marzo il numero di imprese guidate da cittadini stranieri ha raggiunto infatti il 10,7% del totale. Parliamo di quasi 650 mila aziende.
I numeri sulle imprese straniere in Italia
Quasi tutti i comuni
presenti sul territorio italiano hanno almeno una impresa guidata da stranieri. In base ai dati del Registro tenuto dalla Camera di Commercio, siamo al 94% di comuni con presenza di aziende in mano a cittadini non italiani.
Questo fenomeno è stato capace di attraversare la crisi innescata dal covid, non solo senza subire contraccolpi ma addirittura allargando la propria presenza.
La crescita
Dal mese di marzo 2020, ovvero quando è scoppiata la pandemia, fino alla fine di marzo 2022, il numero di imprese guidate da cittadini stranieri è salito di 54 mila unità. In
termini percentuali la crescita è stata del 8,7%.
Il dato è molto eclatante, se si pensa che nello stesso periodo di tempo la crescita complessiva del numero di imprese in Italia è stata appena del 2,3%.
La spinta
Il principale elemento di traino per le imprese in mano straniera è stato soprattutto il settore delle costruzioni, che ha catalizzato più di un terzo dell'intero incremento di
aziende straniere. Un impulso forte sono stati gli incentivi al recupero del patrimonio
edilizio.
Subito dopo vengono commercio e servizi alla persona, con aumenti rispettivamente di 9.149 e 3.695 imprese.
La collocazione geografica
A livello territoriale, l'incremento maggiore è avvenuto in Lombardia. Qui nell'ultimo biennio il numero di imprese nelle mani di cittadini stranieri è cresciuto di
11.000 unità, ossia +9,3%. La Lombardia si conferma di gran lunga anche la regione col maggior numero di aziende straniere, ben 124.000.
L'incremento relativo maggiore invece riguarda le regioni dell'arco alpino, a partire dalla piccola Valle d'Aosta (+14,0%), Trentino alto Adige (+12,7%), Piemonte (+11,4%) e
Liguria (10,8%).