Consumo, troppe incertezze fanno scendere la propensione agli acquisti degli italiani

Il clima generale è così cupo, che gli italiani sono molto insicuri quando si tratta di spendere. Ci pensano due volte, come dimostra il calo della propensione al consumo futuro, ossia le intenzioni di acquisto.

Le intenzioni di consumo

consumoSe il mese di giugno aveva sito dei passi in avanti, con l'indice della propensione a comprare salito dell'11,8%, il mese di luglio ha visto fare marcia indietro al 5,9% della popolazione. Così viene evidenziato da un sondaggio condotto dall'Osservatorio Findomestic, la società di credito al consumo di BNP.

Le paure della gente

Prevalentemente questo clima è dovuto allo spettro dell'inflazione che non accenna a calare (secondo il 48% degli intervistati), ma anche alla paura della recessione (41%) e in parte anche per via della instabilità politica (25%), che mette a rischio gli intervistati programmati in base ai fondi PNRR. C'è però anche chi ha deciso di tagliare il proprio consumo per via del cambiamento climatico (35%).

 

In generale si manifesta un certo pessimismo riguardo ai prossimi mesi.

Un fattore che sta incidendo parecchio nelle tasche degli italiani è la spesa per energia e carburanti, ma crescono quelli che cominciano a sentire con maggiore forza l'inflazione alimentare. Sia per quelli freschi che per quelli confezionati.

Settori e calo

I consumi e gli acquisti programmati sono in calo praticamente in ogni ambito. Vale soprattutto per il comparto casa, dove si registra un 31,5% di propensione all'acquisto per gli immobili e -6,8% delle intenzioni di ristrutturare. Si salvano solo gli acquisti programmati di mobili (-0,8%) e dei grandi elettrodomestici (+0,5%).

 

Soffre notevolmente il settore della mobilità. L'acquisto di auto nuove segna infatti una propensione in calo del 6,2%, che sale al -23,9% per le elettrificate. Limitano i danni gli acquisti di auto usate (-1%).
Fisiologica, considerato il periodo, la lieve diminuzione della propensione all'acquisto di viaggi e vacanze (-3,4%).