Vendite sulle Borse europee. Milano cede l'1,13%

Le borse del vecchio continente chiudono la giornata con un bilancio negativo. L'umore che ha spinto gli investitori alle vendite è stato guastato dai timori per una recessione imminente, anche per via delle mosse della FED che dovrebbero essere ancora aggressive (sia pure un po' meno).
Ad appesantire ulteriormente il clima è l'andamento fiacco della borsa americana.

Giornata all'insegna delle vendite

venditeAlla fine della giornata, le vendite caratterizzano la giornata di Milano. L'indice FTSEMib scende per la terza sessione consecutiva, chiudendo a -1,15% a quota 24.265 punti.
Ribasso anche sul FTSE Italia All-Share, che scivola a 26.287 punti, e sul FTSE Italia Mid Cap (-1,67%). Non si salva neppure il FTSE Italia Star (-1,9%).


Nel resto d'Europa ci sono altri segni negativi. Vendite anche sul DAX di Francoforte, che chiude a -0,72% con perdite anche sul settore auto, ade esempio il big del Dax Volkswagen ha perso lo 0,72%. Pesante Londra, -0,61%, mentre argina la discesa Parigi (-0,14%).

I dati di Milano

Sul listino milanese ci sono stati scambi per un controvalore pari a 1,84 miliardi di euro, mentre i volumi scambiati sono stati 0,59 miliardi di azioni.
A fronte dei 443 titoli scambiati, le vendite hanno colpito 185 titoli, stabili 159 stocks, mentre sono giunte richieste di acquisto per 99 azioni.

Il miglior titolo è stato Leonardo, che ha guadagnato lo 0,76% grazie al clima favorevole riguardo al settore difesa in Europa.
Avanza Unicredit, +0,69%  grazie a una raccomandazione di JpMorgan e Prysmian.
Male invece DiaSorin (-3,43%), Nexi (-3,09%), Amplifon (-2,95%) e Iveco (-2,91%).
Nuova flessione per Juventus Fc (-5,3%) dopo i rilievi del revisore dei conti Deloitte sul nuovo progetto di bilancio a giugno 2022.

Gli altri mercati

Sul mercato valutario non ci sono stati grandi movimenti. L'Euro-Dollaro rimane tra 1,045 e 1,05, e resta in bilico vicino alle medie mobili più usate. Seduta in lieve rialzo per l'oro, che avanza a 1.772,1 dollari l'oncia. Prevalgono le vendite sul petrolio che viaggia a 74,61 dollari per barile, in forte calo.