Investitori, dati macro e verbali della FED nel mirino


Diversi dati macro, qualche meeting di banche centrali e le novità che arrivano dal fronte della FED. Ecco cosa aspettano gli investitori questa settimana, resa meno fitta da alcune festività. Non solo il Carnevale, perché ad esempio negli Stati Uniti, i mercati saranno chiusi lunedì per il Presidents Day.

Cosa guarderanno gli investitori

investitoriL'appuntamento cruciale della settimana è quello con i verbali dell'ultimo incontro di politica monetaria della Federal Reserve.

 

A febbraio la banca centrale a stelle e strisce ha deciso di alzare il il tasso di riferimento di 0,25 punti percentuali, dopo una serie di aumenti di 0,75 e 0,5 punti lo scorso anno.

 

Se da una parte l'inflazione frena, dall'altra l'economia è tonica. Questo lascia in bilico le prossime mosse della FED, il cui lavoro di aumento dei tassi non è ancora terminato e potrebbe persino richiedere un'azione più aggressiva di quanto previsto. Per questo per gli investitori sarà interessante capire quanto dissenso c'era sull'ultima decisione di rallentare il ritmo degli aumenti dei tassi di interesse.

 

Chiaramente, ciò inciderà sull'andamento del dollaro USD, che nell'ultima settimana è tornato a guadagnare terreno. L'Index è risalito oltre 104, e molti fornitori di segnali forex in tempo reale gratuiti puntano sull'ulteriore rialzo.

Cina e Nuova Zelanda

Intanto altre banche sono chiamate a decidere sulla politica monetaria in questi giorni.
Lunedì mattina la People's Bank of China (PBoC) ha lasciato invariato il tasso di riferimento sui prestiti bancari (LPR) alle imprese e alle famiglie. Una decisione ampiamente attesa dal mercato.

In settimana toccherà alla Reserve Bank of New Zealand. Gli investitori prevedono che la banca centrale effettuerà un aumento del tasso di 25 punti base, dopo aver raggiunto un ritmo record di 75 punti base a novembre dopo cinque aumenti consecutivi di 50 punti base.
Nei giorni scorsi il dollaro neozelandese si è deprezzato oltre $ 0,625 (con l'indicatore RSI in ribasso), toccando i livelli più bassi in sei settimane dopo i dati economici statunitensi più forti del previsto.

L'Europa e altro

Gli investitori con focus sull'Europa guarderanno soprattutto i dati macro. L’attenzione sarà però sbilanciata soprattutto sul tasso di inflazione nell’Eurozona (in pubblicazione giovedì 23).

 

Intanto il calo dei prezzi all'ingrosso del gas e l'allentamento dell'inflazione dovrebbero tradursi in un miglioramento del sentiment delle imprese in tutto il vecchio Continente. Il PMI composito dell'Eurozona, pubblicato martedì, dovrebbe salire a 50,5. Rispetto a qualche mese fa, molti economisti hanno cambiato opinione e ora pensano che l'economia dell'Eurozona eviterà una recessione quest'inverno, aiutata dal calo dei prezzi del gas e dal raffreddamento dell'inflazione.

 

Occhio anche ai report PMI per il Regno Unito e alla conclusione la stagione delle trimestrali con Walmart, Eni, NVIDIA e Alibaba che pubblicheranno i loro conti.