Arrivano notizie confortanti per l'Italia dal fronte dell'inflazione. Nel mese di gennaio infatti la stima dei prezzi al consumo segna un aumento del 10% su base annua (inflazione tendenziale). Si tratta di valori in frenata rispetto al mese precedente (11,6% su base annua) e minori delle stime preliminari (10,1%).
Il report sull'inflazione
I nuovi dati
sono stati comunicati dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT), che evidenzia come la frenata dei prezzi si debba principalmente
al calo di quelli energetici regolamentati (passati da +70,2% a -12,0%) e, in misura minore, di quelli degli energetici non regolamentati (passati da +63,3% a
+59,3%).
In misura minore hanno inciso anche i prezzi degli alimentari non lavorati e dei servizi ricreativi.
Al contrario c'è stata una accelerazione dell'inflazione riguardante i beni durevoli (da +6,4% a +6,8%), dei Beni non durevoli (da +6,1% a +6,7%) e dei Servizi relativi
all'abitazione (da +2,1% a +3,2%).
Per quanto riguarda l'inflazione core, ossia depurata degli elementi più volatili come energia e alimentari freschi, il dato sull'inflazione segna un aumento da +5,8% a +6,0%, mentre quella al netto dei soli beni energetici resta stabile a +6,2%.
L'inflazione congiunturale
Per quanto riguarda il dato dell'inflazione congiunturale, l'Istat evidenzia una crescita dello 0,1% su base mensile. In questo caso l'aumento più robusto riguarda i Servizi per l'abitazione (+1,6%), degli Alimentari lavorati (+1,3%), dei Beni durevoli (+1,1%). C'è stata invece una forte frenata dei prezzi degli Energetici regolamentati (-25,7%) e di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (-1,7% a causa di fattori stagionali).
Il commento
Questo è il commento a margine dell'Istat: "A gennaio l'inflazione evidenzia un netto rallentamento, scendendo a +10,0%. La discesa risente dell'andamento delle componenti più volati dell'indice dei prezzi al consumo, fortemente condizionato dall'inversione di tendenza dei Beni energetici regolamentati".