Banca Credit Suisse chiede soccorso all'istituto centrale: prestito fino a 54 miliardi

La giornata di mercoledì è stata di nuovo drammatica per i mercati finanziari. Dopo il fallimento della Silicon Valley Bank, il nuovo tsunami è stato innescato dal crollo della elvetica Credit Suisse, dopo che il principale azionista saudita si è sfilato da ogni possibile intervento in caso di crisi di liquidità.

Chi aiuterà la banca

banca credit suisseLa stessa Credit Suisse ha però annunciato che intende intraprendere un'azione decisa per rafforzarsi, esercitando l'opzione che le consente di prendere in prestito dalla Banca Centrale Svizzera fino a 50 miliardi di franchi svizzeri. Ossia circa 54 miliardi di dollari (in base al cambio che osserviamo su Pocket Option broker).


"Queste misure mostrano un'azione decisa per rafforzare Credit Suisse, mentre continuiamo la nostra trasformazione strategica per offrire valore ai nostri clienti e agli stakeholder - ha detto l'amministratore delegato Ulrich Koerner - Siamo determinati ad andare avanti rapidamente per una banca più semplice, concentrata e costruita sulle necessità dei clienti".

Cosa è successo a Credit Suisse

L'istituto elvetico è la seconda banca Svizzera dopo UBS, che è circa otto volte più grande e capitalizzata. Gli ultimi anni non sono stati affatto semplici per Credit Suisse, perché dopo l'esposizione ai fondi speculativi Archegos e Greensil, che sono falliti nel 2021, si è aperto un bel buco nel bilancio.
Nel 2021 la perdita di Credit Suisse è stata pari a 1,5 di franchi, mentre a dicembre scorso la banca ha lanciato un aumento di capitale da 4 miliardi, proprio per far fronte ad un rosso complessivo che si aggira sui 7 miliardi.


L'operazione di aumento di capitale ha spalancato le porte all'ingresso dei principali azionisti arabi, Saudi National Bank (9,88%), Qatar Holding (5,03%) e Olayan Group (4,93%), che insieme formano un blocco che sfiora il 20%. Proprio l'intenzione di Saudi National Bank di non iniettare alcun capitale in caso di necessità ha innescato lo tsunami di ieri.

Il saliscendi in Borsa

Uno scossone che ha provocato il crollo delle borse europee che hanno mandato in fumo 355 miliardi in una sola seduta. Il FTSE MIB di Milano ha perso oltre il 4%, ma anche gli altri listini europei sono andati giù: Francoforte -3,27%, Londra -3,83%, come si può vedere osservando i dati delle società di trading autorizzate Consob.
Le novità emerse giovedì però hanno fatto rientrare un po' di timori. Per il titolo Credit Suisse il rimbalzo è stato quasi compiuto, con un rialzo del 18,68%. Rialzi anche per tutti i listini europei, che hanno tentato il recupero dopo il crollo di ieri.