Reddito pro capite, gli italiani sono più poveri rispetto a quasi trent'anni fa

Una indagine di Confcommercio-Censis sui consumi e le famiglie, condotta un campione di mille famiglie di diverse aree geografiche di residenza, ha messo in evidenza che il reddito disponibile pro capite degli italiani è più basso rispetto a quello che c'era nel 1995, quasi trent'anni fa.

I numeri sul reddito

redditoL'indagine evidenzia che nel 2022, a prezzi costanti, il reddito disponibile pro capite è stato di 21.081 euro, che è di 150 euro più basso in termini reali rispetto a quello che c'era nel 1995.

 

Il report di Confcommercio-Censis evidenzia che nel 2022 il reddito è stato inferiore di quasi €100 rispetto a quello del 2019, ossia prima dello scoppio della pandemia (nel biennio successivo c'è stata una crescita soltanto moderata), e addirittura più basso di quasi 1800 euro rispetto al valore massimo raggiunto nel 2007.

I consumi

Oltre al reddito, l'indagine ha evidenziato anche un altro aspetto riguardante i consumi. Grazie ad una maggiore propensione alla spesa, è stato quasi recuperato il livello di consumi che c'era nel 2019, anche se rimaniamo comunque sotto i massimi toccati nel 2007 (per un importo di circa 800 euro pro capite).

La contraddizione

Quello che emerge dall'indagine è inoltre un atteggiamento contraddittorio da parte delle famiglie. Se da un lato tirano un sospiro di sollievo perché c'è stato più di un momento in cui hanno temuto che le cose potessero andare molto peggio, dall'altra però hanno il timore che di fronte ad una inflazione non ancora domata, le cose potranno peggiorare in futuro. Da qui la necessità sempre più avvertita di accumulare risparmio il più possibile.

 

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Le preoccupazioni dei giovani

Dalla stessa indagine emerge la forte preoccupazione che le fasce più giovani della popolazione, hanno riguardo al proprio futuro economico ed alla capacità di crearsi una propria famiglia con dei figli. I timori sono legati quasi sempre alla questione del reddito disponibile reale ed alla sicurezza del posto di lavoro. Timori che incidono anche sulla scarsa propensione a fare figli.