Banche ed extra-profitti, scontro tra BCE e governo italiano

Le banche diventano il centro di un scontro tra la BCE e il Governo italiano. A inizio agosto l'esecutivo aveva annunciato una tassazione sugli extra-profitti che gli istituti hanno realizzato grazie ai maggiori margini di interesse. Ma la Eurotower ha duramente criticato il decreto che vara questa tassa.

La questione spinosa delle banche

banche bce tasseLa decisione del Governo era stata presa perché mentre i tassi sui prestiti concessi sono stati sempre corretti dopo le strette della BCE, i tassi pagati ai depositanti sono rimasti fermi a zero. Questo ha consentito alle banche di gonfiare i loro bilanci, anche a livelli record (come Unicredit, ad esempio). Da qui la decisione di imporre una tassa.

Le critiche della BCE

Ma la BCE non ci sta. La Eurotower ha inviato a Roma un documento, firmato dalla presidente Christine Lagarde, che anzitutto evidenzia il rischio che una misura del genere possa avere sia nella fiducia degli investitori (che investono proprio in base alla capacità di generare profitti) e le possibili ripercussioni sulle banche più piccole (che tendono a concentrarsi maggiormente sull’erogazione del credito), visto l’attuale ciclo economico.


Ad di là delle questioni pratiche, la BCE critica anche un aspetto concettuale della tassa: non si possono risanare i bilanci dello Stato in questo modo.

Logica di fondo sbagliata

La BCE evidenzia anche una falla nella logica di fondo della tassa. Se è vero che le banche hanno ottenuto vantaggi enormi dal ciclo di aumento dei tassi, è vero però che questo dura solo per un periodo limitato di tempo, mentre in seguito ci sarà una seconda fase, a lungo termine, che potrebbe rivelarsi “meno positiva, se non negativa, per le banche. Potrebbe infatti essere caratterizzata da maggiori costi di raccolta, perdite sul portafoglio titoli e una crescita degli accantonamenti in vista di eventuali insolvenze.
Tassare gli extraprofitti tiene conto solo della prima fase, ignorando totalmente la seconda.

Meloni risponde e tira dritto

I tecnici della Eurotower ritengono necessario che il Governo Italiano presti cautela per garantire che l’imposta non incida sulla capacità dei singoli enti creditizi di costituire solide basi patrimoniali e di effettuare adeguati accantonamenti per maggiori svalutazioni e un deterioramento della qualità creditizia.


Intanto arriva la prima reazione da parte della Premier Meloni: “Se ci sono correttivi da fare, si possono valutare tranquillamente. Ma non intendo fare marcia indietro”.