Economia, dalla UE arriva il via libera alla manovra, ma con riserva

Martedì sera la Commissione UE ha concesso il disco verde alla manovra economica presentata dal Governo italiano. Ma è un via libera concesso con riserva, perché "non è pienamente in linea con le raccomandazioni europee" (parole del commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni).

Promossi, bocciati e rimandati in economia

economia ueL'Italia è in compagnia di altri nove Paesi, che al pari nostro hanno ricevuto una analoga promozione con riserva riguardo alle loro manovre per l'economia. Significa che non servono manovre correttive, ma solo adottare misure ritenute opportune dalla UE.

 

In questo gruppo di 'rimandati' ci sono anche Austria, Germania, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Portogallo e Slovacchia. Ben più seria invece è la posizione di Belgio, Finlandia, Francia e Croazia, che rischiano una vera e propria bocciatura.
I paesi promossi sono invece sette: Cipro, Estonia, Grecia, Spagna, Irlanda, Slovenia e Lituania.

Le voci spinose

Ma cosa c'è che non torna a Bruxelles? Tre voci in particolare. Anzitutto la spesa primaria netta del 2023 che è più alta rispetto alle previsioni (anche se le stime per il 2024 sono ben al di sotto della soglia richiesta). In secondo luogo i risparmi dall'eliminazione dei sussidi contro il caro energia, che non sono stati utilizzati per ridurre il deficit, come avrebbe voluto Bruxelles (1% del Pil) per ridurre il deficit. Infine la portata limitata degli effetti dal taglio della tassazione sul lavoro.

 

Inoltre, la Commissione prevede che il disavanzo di bilancio nominale dell'Italia sarà al 4,4% del Pil nel 2024, che è superiore rispetto al limite di riferimento pari al 3% del Pil. Inoltre il rapporto debito pubblico/Pil sarà al 140,6% nel 2024, al di sopra del valore di riferimento del trattato del 60%. Questo fa dell'Italia uno dei Paesi a rischio di procedura d'infrazione per deficit eccessivo.

Cosa dobbiamo temere

Cosa dovrà fare quindi il governo italiano? Dovrà essere pronto a recepire e adottare le misure necessarie nell'ambito del processo di bilancio nazionale per garantire che la politica fiscale nel 2024 sia in linea con la raccomandazione.