Sarà una settimana intensa per i mercati finanziari, che avranno a che fare con la riunione OPEC+, alcuni dati sull'inflazione e il meeting della banca centrale della Nuova Zelanda. Senza dimenticare il PCE statunitense in arrivo.
L'evento più atteso dai mercati finanziari
Il fulcro della settimana sarà la riunione dell'OPEC+, che era prevista per domenica 26 novembre ma è slittata a sorpresa a giovedì
30, creando apprensione sui mercati finanziari. Il prezzo del petrolio potrebbe vivere giorni di grande volatilità, e forse in questa fase è meglio evitare i broker zero spread
E' probabile che l'Arabia Saudita, la più acuta per impedire ai prezzi di spirale più al basso, troverà un modo per negoziare una sorta di compromesso e
sostenere le quotazioni.
Riflessi sulla politica monetaria
Ci sono anche implicazioni per le principali valute, se l'OPEC+ non riuscirà a elaborare tagli sostanziali. Infatti se i prezzi del petrolio dovessero finire sotto gli 80 dollari al barile, l'inflazione diventerebbe meno minacciosa per la BCE, Boe e BOJ che per la Fed, e la divergenza politica monetaria potrebbe tornare a favore del dollaro USA, che sta cominciando a formare un pennant trading pattern.
Altri appuntamenti in agenda
I mercati finanziari guarderanno per anche agli Stati Uniti. Il mercato immobiliare sarà a fuoco all'inizio della settimana, mentre mercoledì ci sarà la
stima del PIL del terzo trimestre (dovrebbe essere rivista leggermente dal 4,9% a un ritmo annualizzato del 5,0%), mentre venerdì, l'ISM Manufacturing PMI sarà
importante, ma si prevede che rimarrà al di sotto dei 50 a 47,7.
Il vero momento clou sarà il set di dati di giovedì, contenente reddito personale e spesa, nonché l'indice di prezzo PCE.
Supponendo che non ci siano grandi sorprese, i dati in arrivo dovrebbero supportare l'opinione che l'inflazione e l'economia nel complesso si stanno raffreddando. I mercati finanziari vedrebbero
allora un segno che la Fed dovrà iniziare a tagliare i tassi entro la metà del 2024.
Notizie dalla Eurozona
Per l'euro, d'altra parte, la sua ultima tendenza potrebbe essere sottoposta a revisione dalle letture di inflazione flash della zona euro (giovedì). Alcuni trader stanno scommettendo che la BCE taglierà i tassi prima della Fed il prossimo anno.
La riunione della RBNZ
La Reserve Bank of Nuova Zelanda si riunisce mercoledì ed è ampiamente previsto che lascerà il tasso di interesse al 5,5%. Sebbene l'inflazione in Nuova Zelanda
rimanga una delle più alte tra le economie avanzate, la politica restrittiva sta rallentando l'economia e quindi la RBNZ vorrà evitare ulteriori fattori frenanti.
Il kiwi potrebbe estendere il suo rimbalzo contro il dollaro USA se l'RBNZ non si aspetta più di tagliare i tassi nel 2024