Costo dei mutui, anche a novembre c'è stato un aumento

Anche il mese di novembre è stato caratterizzato dalla crescita delle rate sui mutui. Una speranza però arriva dall'approccio più accomodante che la BCE dovrebbe prendere nei prossimi mesi. E con i tagli dei tassi, presumibilmente a metà 2024, anche il costo dei mutui dovrebbe cominciare a scendere. Era ora.

Cosa succede al costo dei mutui

mutui bancaNella giornata di martedì, l'ABI (Associazione delle banche italiane) ha fornito l'ultimo quadro della situazione relativa al costo dei mutui. Il rapporto conferma che c'è stata una ulteriore crescita, visto che il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato del 4,48%, mentre a ottobre era 4,35%.


Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 5,55%, mentre a ottobre era il 5,46%. Il tasso medio sul totale dei prestiti è stato del 4,75%, e anche in questo caso siamo a livelli più elevati rispetto al mese precedente (4,71%).

E i rendimenti? Niente

Quello che fa rabbia è che mentre gli istituti di credito sono stati solerti a recepire i rialzi dei tassi di interesse della BCE, alzando il costo dei mutui, non solo stati così solerti nell'alzare i rendimenti per i correntisti. Dallo 0,5% di ottobre sono infatti saliti appena allo 0,51%. Va sottolineato che questa disomogeneità di trattamento tra costi applicati e rendimenti riconosciuti, è stata stigmatizzata anche dalla stessa banca centrale italiana.


Proprio questo scenario ha consentito alle banche italiane di macinare profitti record nell'ultimo biennio, visto che dopo il 2022, anche il 2023 si preannuncia da sogno per gli azionisti.

Fine della corsa

Lo spiraglio di luce arriva dal probabile taglio dei tassi che ci sarà di qui a qualche mese. Intanto la corsa del costo dei mutui variabili dovrebbe finalmente fermarsi. Poi vedremo se le banche saranno altrettanto rapide ad allinearsi alla BCE anche in discesa. Anche perché nel rapporto mensile dell'ABI si segnala che a novembre 2023, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 3,4% rispetto a un anno prima, mentre ad ottobre 2023 avevano registrato un calo del 3,3%. E' naturale, visto quanto costano i prestiti.