Investitori, l'appuntamento più atteso è con l'inflazione USA

Dopo aver maturato la convinzione che la Federal Reserve comincerà a tagliare i tassi già verso il mese di marzo, nella prima settimana del 2024 gli investitori hanno raffreddato un poco queste aspettative. In tale ottica tra gli eventi di questa settimana assumerà ancora più importanza il dato sull'inflazione negli Stati Uniti.

Il dato tanto atteso dagli investitori

investitoriLa corsa dei prezzi degli Stati Uniti sarà il report macroeconomico più attenzionato dagli investitori in questa settimana, perché fornirà ulteriori indicazioni sulle possibili mosse che farà la Federal Reserve, soprattutto a marzo. E' il mese in cui si ritiene più probabile che comincerà a tagliare il costo del denaro.

Previsioni

Le previsioni suggeriscono che i prezzi al consumo probabilmente saliranno dello 0,2% a dicembre, dopo un aumento dello 0,1% a novembre. Nel frattempo, si prevede che il tasso core sia aumentato dello 0,2%, segnando un leggero rallentamento rispetto all'aumento dello 0,3% del mese precedente. Su base annuale, si prevede che il tasso di inflazione principale rimbalzi al 3,2% dal minimo di cinque mesi di novembre del 3,1%, mentre il tasso di base probabilmente scenderà al 3,9%, il più basso da maggio 2021.

 

Tutto questo chiaramente inciderà sull'andamento del dollaro sul mercato valutario. L’indice del dollaro si è stabilizzato intorno a 102,4 dopo essere balzato di circa l’1% la scorsa settimana, rispecchiando un rimbalzo dei rendimenti del Tesoro. Il DXY si muove dentro un rettangolo trading pattern da diverse sedute.

In Europa

Nel vecchio continente sono attesi soprattutto i dati relativi alle vendite al dettaglio, che dovrebbero rimanere stagnanti. Verranno inoltre pubblicati i dati sulla occupazione dell'Eurozona. Questi report incideranno sicuramente sull'andamento dell'euro rispetto al biglietto verde americano.
Il cambio EUR-USD si è stabilizzato intorno a 1,09 (con il Gator trading in prossimità della linea mediana), in quanto gli investitori hanno assimilato i dati che indicano un aumento dell’inflazione dell’Eurozona insieme ad un robusto mercato del lavoro statunitense. Ciò ha allentato la pressione anche sulla Banca Centrale Europea.

Fari accesi sulla Cina

Particolare attenzione gli investitori la riserveranno ad una serie di dati in arrivo dalla Cina, la seconda più grande economia mondiale. Pechino infatti alzerà il velo sui dati commerciali di dicembre i report sui prezzi e quello sui nuovi prestiti.