Nessuno si aspettava sorprese eclatanti dal meeting della Federal Reserve, che infatti ha deciso di confermare i tassi di interesse al livello attuale.
Quello che però interessava i mercati era avere indicazioni riguardo l'avvio dei tagli. Ma l'unica notizia che è giunta, è che la FED quasi sicuramente non farà nulla
neppure a marzo.
Cosa succede ai tassi di interesse
Al
termine della riunione di due giorni, il Fomc (l'organo di politica monetaria della banca centrale americana) ha deciso di lasciare i tassi sui Fed funds nell'intervallo
tra 5,25% e 5,50%, livello più alto dal gennaio 2001. Si tratta della quarta riunione consecutiva che la FED lacia invariato il costo del denaro.
Quello che conta però è che la banca centrale non ha fornito una tempistica su quando potrà iniziare la stagione dei tagli. Ma ha escluso che possa accadere il
mese prossimo.
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Le dichiarazioni di accompagnamento
Infatti nella nota di accompagnamento della decisione, si legge che "non sarà opportuno ridurre l'intervallo" fino a quando non si sarà acquisita "maggiore fiducia che
l'inflazione si sta muovendo in modo sostenibile verso il 2%".
Più esplicito è stato il presidente Powell, che parlando dopo la riunione ha detto "non penso sia probabile" che il comitato decida di tagliare i tassi a marzo. Almeno ha confermato che
i tagli cominceranno entro quest'anno, e che le strette sono definitivamente finite.
Ma il timing dei tagli ai tassi di interesse è legato all'evoluzione dei dati sull'inflazione.
La reazione del mercato
I mercati si attendevano almeno un atteggiamento più 'dovish' da parte dei responsabili della politica monetaria statunitense. Wall Street non ha apprezzato la mossa e i listini
americani hanno chiuso in netto ribasso. A sua volta l’indice del dollaro si è mantenuto sopra quota 103,5, attestandosi vicino ai massimi di sette settimane (molti hanno
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I mercati vedono ora una probabilità del 38% per un taglio dei tassi della Fed a marzo, in netto calo rispetto all’89% di un mese fa.