Imprese italiane frenate dalla burocrazia. Ecco la denuncia di Nomisma

Fare impresa in Italia è molto più faticoso che in altri paesi. Lo sottolinea il direttore generale di Nomisma (Andrea Goldstein) che punta l'indice verso la burocrazia italiana. Sarebbe proprio la Babele di leggi, regolamenti, autorizzazioni e concessioni a porre i maggiori ostacoli allo sviluppo dell'imprenditoria e quindi degli investimenti.

L'alleanza virtuosa tra politica e imprese

Peraltro non sempre le "regole" poste dallo stato o dagli Enti locali sono limpide. «Gli investimenti non crescono a livello globale - ha detto il numero uno di Nomisma al Sole 24 Ore -  ma l'Italia soffre di più di altri paesi europei per le difficoltà strutturali già presenti prima della crisi».

 

«L'Italia soffre sia per una crisi di domanda aggregata, sia di offerta aggregata. Mancano contemporaneamente i consumi ma anche gli investimenti delle imprese. Nei Paesi di maggiore successo economico, c’è sempre un’alleanza virtuosa tra la politica e l'impresa. Uscire da questo empasse non sarà semplice, perché l’Italia sconta 20 anni di cattiva politica economica. A ostacolare la ripresa economica sono fattori strutturali dell’Italia».

 

Tuttavia, Nomisma sottolinea come ci siano anche esempi 'virtuosi', come Bosch, Apple, Philip Morris, «tutti casi in cui le istituzioni e il governo hanno contribuito con determinazione alla loro realizzazione dimostrando che fare investimenti in Italia non è impossibile».